L’estate non è solo periodo di vacanze, ma anche di scappatelle e tradimenti per una serie di ragioni: aumento di certi ormoni, pelle più scoperta, attività fisica, giochi sulla spiaggia, abbronzatura. E a tradire (termine che oggi ha un senso fortemente negativo e dispregiativo ossia mancanza di fedeltà, ma anticamente veniva utilizzato in ambito militare e stava a significare la consegna di qualcosa ai nemici) sono gli uomini e in misura maggiore le donne. Insomma, il vecchio detto «Agosto, moglie mia non ti conosco» sta andando in soffitta, perché alcune indagini hanno dimostrato che d’estate mentre il tradimento maschile più o meno si attesta sulle stesse percentuali degli anni precedenti, quello femminile è in incremento, particolarmente tra le donne di 45-50 anni. Le donne non sono più quelle di una volta, che si chiudevano in se stesse o riversavano sui figli ogni attenzione a causa della solitudine, insoddisfazione e delusione del loro rapporto matrimoniale, ma vogliono sentirsi vive. E se non in estate, quando? Il periodo delle sospirate vacanze rappresenta una fuga da qualcosa, da qualcuno, da una condizione che si rifiuta e che rende il terzo o la terza qualcosa di meraviglioso e d’inebriante. Una fonte di indefinibile benessere cui si fa fatica a rinunciare. Per diversi studiosi il tradimento sicuramente segnala qualcosa che non va nella coppia perché fa venire meno fiducia e continuità, ma a volte può addirittura far bene. Dopo la scappatella estiva, infatti, la coppia non ha certamente risolto i suoi problemi, però i partner hanno trovato il riconoscimento della propria femminilità o virilità, una conferma di se stessi, il che può dare un po’ di entusiasmo e vigore al rapporto, colmando quell’ appiattimento apparentemente alle spalle.
Fonte: Corriere della Sera.