“Non sorprende che in campagna elettorale anche un uomo, solitamente sobrio e misurato, possa dire qualche sciocchezza. Ma le dichiarazioni di ieri del ministro Orlando sul conto di Liberi e Uguali sono andate molto oltre il segno, testimoniando in maniera assai chiara il grado difficoltà e di confusione nel quale versa il Partito democratico. Giusto a titolo di cronaca, vorrei ricordare che a distruggere il centrosinistra è stato il PD: controriformando il diritto dei lavoratori e, nel contempo, regalando alle aziende quasi 30 miliardi di euro, a corredo di una vaga promessa di lavoro semischiavistico soprattutto per i più giovani; allineando la scuola ai modelli competitivi di stampo privatistico, con tanto di alternanza tra formazione sempre più dequalificata e lavoro obbligatorio e gratuito; continuando nell’opera di sfascio dell’Università, senza mai porsi il problema di una revisione dei meccanismi di valutazione, finanziamento della ricerca, del reclutamento, del vero e proprio azzeramento della riforma Gelmini; perseverando nella esternalizzazione della questione meridionale (come ne ha scritto lo Svimez, non una nota agenzia bolscevica), non più affidata a interventi e riflessioni di carattere nazionale, ma solo a un ritorno (peraltro parziale) di fondi europei e a progetti per lo più frammentati e privi di respiro strategico.
Questo sul piano dei contenuti. Ancora peggio su quello delle regole del gioco, con il tentativo di terremotare la Costituzione della Repubblica e l’introduzione di una legge elettorale che rende assolutamente impossibile perfino una generica desistenza a salvaguardia di un campo largo del centrosinistra. Una scelta non casuale, passata grazie a un massiccio uso del voto di fiducia e al sostegno parlamentare del PD, della Lega, e di Forza Italia. Non solo il voto a Liberi e Uguali è tutt’altro che un favore fatto alle forze della destra, ma è l’unico argine possibile a quella larga intesa progettata da coloro che hanno inventato l’ignobile meccanismo elettorale che ci sta portando al voto. In realtà, caro ministro Orlando, a voler essere seri, è il voto al PD a rappresentare un favore della conservatori, con i quali Renzi si prepara a governare dopo aver reso impossibile qualsiasi ipotesi di democrazia bipolare e dell’alternanza. In quanto all’utilità, mi preoccuperei più della sua funzione, in un partito che si è pienamente adeguato alla deriva padronale inaugurato da Berlusconi molti anni or sono”.