A circa 30 anni dalla visita di don Riboldi al loro quartiere, i residenti della 167 ricordano la sua grande e unica personalità

Marcianise-Appena hanno appreso della dipartita del vescovo anticamorra, hanno voluto testimoniare le sue grandi doti umane. “Era una persona talmente umile e cordiale da sembrare l’amico della porta accanto- esordisce Vittorio Barretta presidente del comitato maggio- che abbiamo sempre sentito vicino nella nostra battaglia contro il degrado e l’abbandono della 167”. Don Riboldi fece visita al quartiere nel 1987, in occasione della prima festa organizzata dal comitato I maggio dedicata alla pace nel mondo,  e dopo aver girato per le strade del rione, sotto i porticati del Parco Primavera dinanzi a 600 persone tenne un discorso di incoraggiamento e vicinanza ai residenti. “Rifiutò di venire coi carabinieri,preferendo salire nella nostra auto -aggiunge Barretta- e dopo aver visto le condizioni in cui versava il nostro quartiere, ci spronò ad andare avanti, a fare tutto il possibile per rendere più vivibile la nostra zona”.