“La Marcianise che vorrei”: Ciro Foglia tifa per una città che si libera della cultura del sospetto, combatte e si affida ai giovani

 

 

 

 

 

 

 

Mi si chiede un pensiero sulla città che vorrei, sulla Marcianise che desidero che sia ….

Non è sicuramente quella che vedo e quella che leggo …!!

E tale e personale considerazione non deriva, né discende dai personali rapporti con il governo o con chi ha da ultimo governato, visto che non intendo dare giudizi al riguardo …

deriva essenzialmente dal clima e dalle tensioni che si sono generate ….

I pozzi sono avvelenati ed il centro della discussione non è occupato dalla possibile visione di crescita e progresso del nostro territorio, ovvero dalle pianificazioni e dagli strumenti all’uopo necessari, bensì dal senso di appartenenza e/o di non appartenenza all’una o all’altra fazione ….

tattiche e tatticismi finalizzati alla occupazione di spazi attraverso l’insinuazione del sospetto, ovvero la artificiosa utilizzazione di strumentali falsità …

Non è questa la Marcianise che vorrei …. una città che consuma le proprie e sempre minori opportunità con chiacchiericcio ingiurioso, alimentando la sola cultura del sospetto …

La Marcianise che vorrei è altro … è una città che combatte, seppur divisa da diverse visioni di crescita, compatta e compattata dal senso di appartenenza …

Una città che rifugge tatticismi, sospetti e chiacchiere da bar

Una città che elimini le distanze, allo stato siderali, con il comparto territoriale produttivo e che partecipi attivamente alla relativa riconversione …

… una città laddove non si continui, a distanza di decenni, a riparlare, strumentalmente, di piazzette, piscine, palestre ed interporto … mescolando e rimescolando cose già dette e cose mai fatte!!

Una città che trovi la forza di crescere partendo dalle proprie e seppur minime possibilità, affidandosi al vero motore immobile …. la gioventù operosa, critica e volenterosa che l’intera Provincia ci invidia …

… una città più pulita, più sicura e più rumorosa …

rumorosa perché partecipata dalla presenza, continua, lungo le propria arterie dei numerosi soggetti che, attraverso politiche di agevolazione del commercio e dell’artigianato, così come di attiva collaborazione con le medie e grosse strutture della “integrata” periferia, agevolino la organizzazione dei numerosi eventi ..

una città che decide e decida, in tempi ridotti, del proprio destino …

una città che ricordi gli ultimi ed i dimenticati, disegnando spazi di aggregazione e di partecipazione…

la Marcianise che vorrei … spero che sia la Marcianise che avremo, finanche attraverso il recupero delle nostre tradizioni, così come della storia di ciascuno…

….perché, sono sempre più convinto che la Marcianise che vorrei non sarà mai la Marcianise dove si ci può convincere che la ragione appartenga a chi parla meglio e a chi parla …. non sarà mai la città dove chiunque pensa e sia indotto a pensare di poter fare di tutto …

 

Inviatemi i vostri propositi alla sezione La tua voce per Marcianise del mio blog  www.micheleraucci.it
P. S: Patti chiari amicizia lunga: no tassativo ad offese, polemiche, autocelebrazioni e proclami dal sapore squisitamente elettorale, saranno automaticamente cestinati.