“La Marcianise che vorrei”: Franco Tartaglione interviene sul diritto dei marcianisani a disegnare la loro città

Credo che sia una buona iniziativa, anche perchè in concomitanza con l’annullando Puc da parte del Commissario Prefettizio , dott. Lastella e dell’annullamento del SIAD da parte della Regione Campania. Entrambi deliberati dalla precedente Amministrazione prima che l’approvazione della Mozione di sfiducia, proposta da cinque consiglieri della maggioranza e dall’intera opposizione , determinasse la conclusione di una fase politico-amministrativa.A tal proposito ritengo opportuno specificare, per i non addetti, che per Puc s’intende lo strumento urbanistico generale del Comune ( sostituendo il vecchio Piano Regolatore Generale ) con il quale vengono disciplinate la tutela ambientale , le trasformazioni urbanistiche ed edilizie dell’intero territorio comunale. ( Per approfondimenti vedi art. 23 della L.R. 16/2004 . Il SIAD, invece, ha funzione integrativa degli strumenti urbanistici ed introduce nel dettaglio le localizzazioni commerciali le cui scelte devono avvenire ed attuarsi in conformità e comunque in coerenza con le previsioni della pianificazione territoriale.Partendo,

quindi, dall’annullamento di questi due importanti strumenti tecnici e politici , lo spazio che Michele ha dedicato a:” La Marcianise che vorrei ” assume un’importanza e una occasione da non perdere . Penso, infatti, che ai cittadini – utenti e fruitori dei servizi comunali debba essere riconosciuto il diritto di ” disegnare ” la propria Città, come se fosse la propria abitazione. E, siccome gli edifici , costruzioni , servizi, abitazioni, strade ecc.ecc. ricondotti all’unità cosituiscono un rione e l’insieme di questi la Città, penso che ogni rione debba essere protagonista della progettazione e sviluppo del proprio rione – casa a dimensione d’uomo. Sono quei cittadini, conoscitori del luogo dove vivono con le proprie famiglie , che dovranno esporre le relative esigenze e bisogni difendendone il sacrosanto diritto ad essere ascoltati e demandare alla politica e a tecnici anonime la progettazione della loro-nostra Città . Il compito del politico è innanzitutto quello di ascoltare , confrontarsi trovare compromessi al rialzo . Credo che quanto detto rappresenti il punto di partenza per qualsiasi discussione in merito dalla ridefinizione urbanistica della nostra Casa Comune .

Franco Tartaglione

 

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