Mimmo :”Parlare di democrazia, o meglio cominciare un discorso sulla democrazia, come è accaduto nel Giardino delConvento, lo scorso 23 giugno, è stata un’occasione per registrare un interesse, che in buona parte era già noto. Quando affermo che c’è sete di politica, nel senso alto del termine, lo faccio sulla base di esigenze espresse ed inespresse, che mi capita di notare da tempo. Anche la diffidenza, che spesso emerge soprattutto nei più giovani, non è un rifiuto della politica. È il rifiuto della politica, così come viene esercitata. Invece credo che nasconda il desiderio di vederla applicata in maniera nobile, nell’interesse del bene comune. Aggiungi che di politica non si sa molto in giro e puoi spiegarti anche il senso di
disorientamento, per cui molti preferiscono non parlare e molti, che ne sanno qualcosa in più, non
preferiscono intervenire. Purtroppo molti altri, pur sprovveduti, parlano, valutano e ripetono gli slogan
ormai triti, che tutti conosciamo. Inoltre quelli, che hanno un’esperienza amministrativa alle spalle, per lo
più offrono della politica un’immagine, per me inaccettabile, quella di percorsi compiuti all’insegna della
scaltrezza, di accordi stretti su interessi di parte, di obiettivi che certamente non riguardano le istanze dei
cittadini e della comunità nel suo complesso, che non procedono da un’idea di crescita e di progresso.
Sono brevi considerazioni. Se ne possono aggiungere altre. Ma credo che sia il momento di invertire certe
rotte e cominciare a costruire. Non mi dispiace una formazione, che umilmente cominci dalle fondamenta e
che accanto ai grandi temi della politica ponga anche le questioni amministrative. Non è un percorso breve
né semplice, fatto di studio e di confronti. Studio dei pensatori della politica, della sua storia e confronti con
chi ha vissuto la politica e ne ha fatto un’esperienza credibile. Il tutto in un clima serio, senza clamori, utile
alla riflessione ed alla crescita civile”.
Michele .”Caro Mimo, le tue considerazioni sulla voglia di politica connessa alla crisi dell’attuale sistema sono un invito a nozze e la partecipazione è d’obbligo. Secondo me, negli ultimi decenni abbiamo preso fischi per fiaschi: al fine di adeguarci alle istanze di volta in volta avanzate dalla società civile, abbiamo pensato che fosse sufficiente spazzare totalmente via i vecchi partiti per lasciare il posto ad aggregazioni politiche liquide e aeriformi. Ne è scaturito qualcosa di tragico e commovente: gente senza arte né parte, prime donne e “ducetti “che alla Politica hanno preferito slogan sfornati a gogò come alimenti da fast food, giochi di prestigio, sceneggiate napoletane della peggior specie, selfismo compulsivo, pornografia del dolore e chi più ne ha ne metta. In una società profondamente mutata, i partiti dovevano necessariamente cambiare struttura e organizzazione, ma sbarazzandoci anche dei momenti di incontro, discussione, analisi critica per trasformarsi in corti partitocratiche o movimentiste imperniate sulla figura del leader profeta o salvatore della patria, siamo usciti fuori dai binari. Ne è la dimostrazione che oggi il confronto politico si è trasformato in una caotica e interminabile lotta tra opposte tifoserie, dove vince chi grida più forte e colui che, invece, può dare un contributo in termini di idee e proposte, preferisce, o meglio, è quasi obbligato a starsene in disparte. Occorre al più presto arginare questa deriva, favorendo la circolazione delle idee e lavorando a partiti , movimenti, aggregazioni politiche, scegliete voi il termine che più vi aggrada, che abbiano non un papiello ma un programmo snello, incisivo, adeguato al contesto storico-economico , rispondente ai bisogni reali delle persone e alle sfide del Bel Paese, ed una classe dirigente competente, che sa ascoltare, non cede alle tentazioni del carrierismo a tutti i costi e non si affidi al monarca di turno. E’ mia convinzione che il sapere è un efficace antitodo contro le degenerazioni della politica, ragione per cui sposo a pieno la tua proposta di un corso di formazione politica-amministrativa dove soprattutto i giovani abbiano la possibilità di acquisire le conoscenze di base e gli strumenti utili per poter capire la vita politica e impegnarsi per la comunità”.
Vi ringraziamo fin d’ora per l’attenzione e invitiamo tutti a sedersi accanto a noi per esprimere il proprio pensiero con toni pacati e rispettosi. Chiunque fosse interessato a intervenire, dare semplicemente un parere o un suggerimento può farlo attraverso la sezione “Ora tocca a Te !” del mio blog www.micheleraucci.it