Al Palazzo Monte dei Pegni si sta svolgendo un festival di architettura con un focus particolare su fabbriche e aree industriali tra le quali l’ex Siag e l’ex Olivetti di Marcianise

Giorni di riflessioni, proposte tecniche e studio che coinvolgono Marcianise sia perché accoglie un’importante format architettonico ma anche perché è sotto la lente di ingrandimento per la eventuale riqualificazione di alcune aree, oggi dismesse, che potrebbero quindi essere al servizio magari della città. Il living lab Fabbriche e aree industriali nel territorio casertano è un laboratorio partecipativo che vuole indagare le architetture industriali d’autore che si trovano sul territorio casertano, spesso in abbandono, nascoste e non visitabili, con lo scopo di sviluppare strategie d’azione per trasformarne alcune in nuove centralità, ri-progettandole in chiave collettiva, per venire incontro alle esigenze della comunità e del territorio. E’ attualmente in fase di svolgimento al Palazzo del Monte dei Pegni di Marcianise, precisamente dal 17 al 21 aprile dalle ore 10 alle 17, mentre il 26 aprile ci sarà la consegna dei lavori finali. Partecipano studenti universitari, giovani architetti, associazioni culturali, cittadini, enti pubblici, operatori del territorio per un max di 50 partecipanti che si sono iscritti attraverso un apposito form entro il 16 aprile. In particolare sono attivi tre Focus Group che avranno per oggetto di studio la ex Siag (Marcianise), la ex Olivetti (Marcianise), e la ex Manifattura Ceramica Pozzi (Sparanise), con tavoli di confronto e di ascolto sul tema dell’architettura e del progetto urbano, tesi ad approfondire criticità e potenzialità dei casi in esame e raccogliere idee e aspirazioni per uno sviluppo a partire dal riuso e/o dalla riconversione degli spazi industriali; workshop di co-progettazione di strategie di riuso dei casi in esame, entro la scala ampia territoriale, finalizzate a una loro piena integrazione. Tutor: Carmen Cecere, Alessandra Clemente, Fabiola Fattore, Giada Limongi, Leonardo Junior Pagano, Valentina Vittiglio. Il programma prevede ed ha previsto dei talk sempre nella sede del Palazzo di Via Duomo, il 17 aprile ore 10-12 “Fabbricare ad arte. Esperienze di rigenerazione attraverso i linguaggi artistici” con Maria D’Ambrosio (UNISOB); Vacuo: Apertura al pubblico dell’opera site specific del collettivo DAMP. Dalle ore 14 alle 16 “Il riuso dei manufatti da industriali a fabbriche della conoscenza” con Francesco Scardaccione, architetto. Il 18 aprile alle ore 10 è stata la volta di “Fabbriche e aree industriali: disegnare strategie” con Vincenzo Cirillo (DADI Vanvitelli). Dalle ore 11 alle 13 “La rigenerazione architettonica culturale di palazzo de Franciscis a Marcianise” con Antonio Di Maro, architetto. Il19 aprile dalle ore 10 alle 12 “Contenitori e contenuti: riconfigurare i vuoti industriali” con Gianluca Cioffi (DADI Vanvitelli). Dalle ore 14 alle 16 “Istantanee di fabbriche e paesaggi industriali” con Lucio Criscuolo e Gino Saracino, fotografi. Il 20 aprile tra le ore 10-12 “Territori della Transizione: chiudere il ciclo” con Giuseppe Guida (DADI Vanvitelli). Alle ore 14.30 “La città rigenerativa” con Adriana Galderisi (DADI Vanvitelli). Venerdì 21 aprile tra le ore 10-12 “Quando l’architettura scendeva in fabbrica” con Francesca Castanò (DADI Vanvitelli) e “Architettura del novecento di qualità” con Elena Manzo (DADI Vanvitelli). Invece dalle ore 14 alle 16 “Spazi in attesa. Idee e progetti di rinnovamento urbano” con Maria Gelvi (DADI Vanvitelli). Il 26 aprile invece la coda finale dei lavori, giornata conclusiva e presentazione degli esiti delle attività del living lab dalle ore 14 alle 16 “VALORE MATERIALE: progettare qualità del vivere” con Domenico Diego (OTTO Studio); Vacuo: dialoghi intorno alla ricerca su forme e materie del contemporaneo Simone Piva, designer artigiano. In merito aalle tre zone prese in esame dal focus sono stati realizzati plastici in scala 1:3000 a cura degli studenti del laboratorio di urbanistica del docente Guida del DADI Vanvitelli. Un festival di architettura che di sicuro produrrà valutazioni da tenere in conto e perché no magari in un futuro prossimo realizzare, il tutto a beneficio della comunità marcianisana.

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