Nonostante il clima ballerino con frequenti sbalzi termici e giornate di sole intenso che si alternano a continue piogge, l’estate si avvicina ed è ora di pensare dove poter fare il bagno in un mare non inquinato. Qui di seguito i dati dell’Arpac (Agenzia Regionale Protezione Ambiente Campania) riguardo alle province di Caserta, Napoli e Salerno:
Sul lato sinistro clicca sulla provincia di tuo interesse: Caserta, Napoli, Salerno
http://balneazione.arpacampania.it/balneazione/monitoraggio_balneazione
La pubblicazione dei dati sullo stato delle acque di balneazione risponde all’esigenza di fornire in tempi rapidi alle istituzioni e all’utenza i dati sulla qualità del mare che emergono dall’attività di monitoraggio condotta dall’ARPAC in ogni stagione balneare.
A partire dalla stagione balneare 2010 il controllo della qualità delle acque destinate alla balneazione non viene condotto più ai sensi del DPR 470/82 ma segue i criteri fissati dal decreto ministeriale 30 marzo 2010 che attua i principi e le finalità del d.lgs 116/2008 di recepimento delle norme comunitarie. La nuova legge definisce nuove disposizioni in materia di monitoraggio, classificazione, gestione della qualità delle acque destinate alla balneazione e informazione al pubblico.
La balneabilità delle zone costiere per la stagione balneare 2019 è stata definita ai sensi della nuova norma, con la delibera regionale n.881 del 19.12.2018 (pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Campania n.101 del 31 Dicembre 2018), sulla base dei controlli eseguiti da ARPAC dal 1° aprile al 30 settembre delle ultime quattro stagioni balneari (2015-2016-2017-2018).
Il giudizio di idoneità di inizio stagione balneare, espresso in delibera, deriva dall’analisi statistica degli ultimi quattro anni di montoraggio in base agli esiti esiti analitici di solo 2 parametri batteriologici: Escherichia coli ed Enterococchi intestinali. Tali parametri sono stati considerati dall’organizzazione Mondiale della Sanità indicatori di contaminazione fecale più specifici rispetto a quelli (Coliformi totali, Coliformi fecali, Streptococchi fecali, Salmonella, Enterovirus, pH, fenoli, tensioattivi, oli minerali, ossigeno disciolto, colorazione e trasparenza) ricercati con la vecchia normativa, il DPR 470/82.
Le acque di balneazione sono state così classificate secondo le classi di qualità previste dalla norma: Scarsa, Sufficiente, Buona, Eccellente e riportate in forma tabellare negli allegati della suddetta delibera regionale. Relativamente alla classe in cui ricade ogni acqua sono previste diverse modalità di gestione e monitoraggio e l’eventuale adozione di misure di risanamento mirate alla tutela della salute dei bagnanti. Le acque “non idonee alla Balneazione”, ad inizio stagione balneare 2019, sono quelle che risultano di qualità “scarsa”. Per ciascuna acqua di balneazione classificata «SCARSA», ai sensi del D.lgs 116/08, le Amministrazioni comunali dovranno adottare, ad apertura della stagione balneare, le seguenti misure:
adeguate misure di gestione, inclusi il divieto di balneazione, per impedire l’esposizione dei bagnanti all’inquinamento;
individuazione delle cause e delle ragioni del mancato raggiungimento dello status qualitativo «sufficiente»;
adeguate misure per impedire, ridurre o eliminare le cause di inquinamento;
garantire l’informazione al pubblico.
Nella categoria acque “Nuova classificazione” rientrano le acque riammesse alla balneazione negli scorsi anni in seguito al verificarsi delle condizioni di legge e per le quali non è stato ancora raggiunto il set di dati minimo necessario all’attribuzione della classe di qualità comprendente almeno 16 campioni, anche riferiti a meno di quattro stagioni balneari (d.lgs. 116/08 art.7, c.4, 5).
Nella mappa interattiva di ARPAC, per una chiarezza immediata, le aree di balneazione sono indicate, ad apertura stagione balneare, in maniera simbolica con tratti colorati in base alla classificazione (=Scarsa; =Sufficiente; =Buona; =Eccellente) mentre i punti di campionamento in esse ricadenti saranno individuati con una simbologia di colore blu se sono dichiarati balneabili e e di colore rosso se risultano non balneabili. Le aree nuove o di nuova classificazione sono invece rappresentate di colore bianco .
Con il simbolo vengono indicati i prelievi aggiuntivi in punti predefiniti in corrispondenza di potenziali fonti di inquinamento.