Donne, che voi abbiate un marito, un fidanzato, un amante maschio e proviate decisamente un’attrazione erotica per il sesso opposto, non sono condizioni necessarie e sufficienti per dimostrare la vostra eterosessualità. A sostenerlo non sono io che di sessuologia ne capisco meno di voi, ma uno studio condotto presso l’University of Essex e pubblicato sul Journal of Personality and Social Psychology secondo cui nessuna donna è etero al 100%. Sono stati analizzati i comportamenti di 345 donne etero e non, di età compresa tra i 20 e i 40 anni, rispetto a diversi video erotici e tutte si sono eccitate di fronte a immagini sia maschili che femminili, a prescindere dal loro orientamento sessuale, con l’unica differenza che le lesbiche mostravano una netta preferenza per le donne. Lo studio, diretto dal Professor Gerulf Rieger, basandosi sulla correlazione recentemente scoperta nell’essere umano tra eccitazione sessuale e dilatazione della pupilla, misurata attraverso una lente speciale a raggi infrarossi, ha prodotto i seguenti risultati: il 100% delle candidate lesbiche ha mostrato segnali di eccitazione guardano le protagoniste del video, mentre solo il 22% ha reagito alla stimolo vedendo gli uomini senza vestiti. Per quanto riguarda quelle che si sono autoclassificate come eterosessuali, invece, le risposte sono state ben differenti: il 97% di loro ha svelato interesse sessuale per entrambi i filmati, anche se in parte più lieve quando si trattava dei nudi delle altre donne. Da questo punto di vista le ragazze gay sono molto più simili agli uomini eterosessuali che, secondo i risultati di uno studio condotto mesi prima, hanno mostrato cenni di eccitazione guardano le clip con altri maschi solo nel 6% dei casi. In questo modo gli scienziati hanno potuto analizzare le tendenze sessuali delle spettattrici in relazione al dinamismo dell’occhio. “Abbiamo voluto trovare una misura alternativa che può darci un’indicazione automatica dell’orientamento sessuale, senza essere invasiva“, ha affermato l’autore della ricerca, “e con questa nuova tecnologia siamo in grado di esplorare anche le tendenze di chi non avrebbe mai partecipato a un´indagine, ad esempio, con vecchie metodologie“. Le eterosessuali sarebbero dunque molto più ambigue poiché sono attratte dalle immagini di donne bellissime, anche se con un atteggiamento meno mascolino rispetto alle omosessuali. Il loro comportamento “pubblico” non corrisponde dunque al loro reale desiderio sessuale, che invece le porterebbe a fantasticare anche su rapporti bisessuali e lesbici. La ricerca sembra dare man forte a chi sostiene che la maggior parte della popolazione sia maschile che femminile provano una certa attrazione per persone dello stesso sesso, sebbene si sentano maggiormente attratte da persone dell’altro sesso. Si indica col termine bisessualità l’orientamento sessuale di un soggetto che ha la capacità di provare una forte attrazione romantica, sentimentale ed affettivo-erotica nei confronti di individui sia del proprio che dell’altro sesso, indirizzando il proprio comportamento sessuale di conseguenza. La persona bisessuale (diminutivo bisex o BI) può quindi sperimentare attrazione sessuale ed intraprendere relazioni amorose con componenti di entrambi i sessi. Comunemente, le persone che non hanno un orientamento esclusivo per un sesso rispetto all’altro vengono facilmente identificate come bisessuali.
La bisessualità è stata osservata in varie società umane lungo tutto il corso della storia registrata e nel resto del regno animale; non è pertanto caratteristica esclusiva dell’essere umano. Come gli altri due termini principali indicanti le possibili varianti di orientamento sessuale, ossia eterosessuale e omosessuale, anche la parola bisessuale è stata coniata e per la prima volta utilizzata nel corso del XIX secolo.