Diamoci una calmata, Marcianise merita di meglio

Cari amici, il caldo picchia e non mi va di abusare delle vostre residue forze, ragion per cui sarò breve . Penso che a Marcianise già da tempo la misura sia colma e occorra immediatamente recuperare buon senso .  La crisi della politica c’entra solo marginalmente perché qui siamo di fronte a una confusione di ruoli, a una sistematica e perniciosa delegittimazione delle istituzioni, alla perpetua denigrazione e alla gratuita umiliazione di un avversario  che viene additato come il nemico da abbattere a tutti i costi. Trovo infantile e insignificante stabilire chi ha iniziato ad alimentare scempi e insulsaggini, giacché la situazione al momento è grave e bisogna correre ai ripari prima che degeneri ulteriormente. L’appello viene da chi ha cercato di mettere a confronto le parti in causa, a volte anche su tematiche di forte impatto, invitando ogni volta alla correttezza e alla ragionevolezza, e aborrisce tutti gli atteggiamenti che generano acredine e animosità perché sono solo un male per la città. È inclassificabile che personaggi di rilievo in ambito istituzionale offrano uno spettacolo indecoroso e nauseabondo, compromettendo l’equilibrio precario della città e addirittura ipotecandone il futuro. Immagino che qualcuno bollerà  il mio invito come parole al vento perché ritiene che siamo al punto di non ritorno, che sia in atto una guerra che proclamerà vincitori e vinti. Tutto ciò non porta da nessuna parte e, pertanto, invito protagonisti, generali, consiglieri, soldati in prima linea e soccorritori, a ritrovare la sensatezza e un po’ di serenità leggendo “La coscienza di Zeno” di Italo Svevo ed evitando le insidie della leggenda di Narciso.