FERRAGOSTO: CHI L’HA INVENTATO E COSA SI MANGIA IN TUTTA ITALIA

In questa giornata ( feriae Augusti=riposo di Augusto) l’imperatore, venerato come un dio dal suo popolo, accerchiato da belle signorine e a cui veniva riservato ogni agio, privilegio, onore prendeva parte ai diversi festeggiamenti e corse di cavalli, che celebravano la fine dei lavori agricoli. La sua generosità d’animo era così grande che il meritato riposo veniva concesso non solo ai contadini, ma anche agli animali da tiro, buoi, asini e muli, che venivano dispensati dal lavoro e agghindati con fiori. Il riposo di Augusto cadeva precisamente il 1 di agosto ma i giorni di riposo si estendevano per buona parte del mese. La festa del 15 agosto fu istitutita più tardi, quando Ferragosto venne assimilato dalla Chiesa Cattolica che istituì la festa dell’Assunzione di Maria.  Il dogma dell’Assunzione (riconosciuto come tale solo nel 1950) stabilisce che la Vergine Maria sia stata assunta, cioè accolta, in cielo sia con l’anima sia con il corpo. Col passare del tempo, Ferragosto è cambiato , passando da festa pagana a cattolica. Oggi, infatti, è tradizionalmente dedicato alle gite fuori porta, grigliate e ad un ricco e variegato pranzo con amici o parenti. Vi riporto, perciò, le specialità delle diverse cucine regionali per trarne qualche utile suggerimento. In cima alla lista c’è il piccione arrostito, un’usanza nata in Toscana e che oggi resiste solo in alcune parti d’Italia. A Roma è preferito il pollo in umido coi peperoni, preceduto dalle fettuccine ai fegatelli e seguito dal cocomero ben freddo. In Sicilia, il piatto tradizionale del pranzo di Ferragosto è il tipico gelo di melone, decorato con foglie di limone e fiori di gelsomino. Nel giorno in cui tutto è concesso, sulle tavole campane non possono mancare gli zitoni di Ferragosto, tipici della Costiera Amalfitana mentre nella verdeggiante Umbria è tempo di gnocchi al sugo d’oca, un piatto legato alla mietitura. Quando i contadini si aiutavano reciprocamente per alleggerire il lavoro dei campi, le massaie preparavano un ricco ragù con la carne delle oche con cui condire gli gnocchi fatti in casa. E se in Puglia è tempo di galletto ripieno con farcia a base d’uova, salame, pepe, prezzemolo, aglio a pezzi e formaggio, non possono mancare la caponata di melanzane siciliana, le frittole di maiale calabresi, il coniglio all’ischitana tipico dell’Isola del Golfo di Napoli, le lumache di Belluno. Sull’Appennino tosco-emiliano, infine, per Ferragosto è costumanza sfornare e consumare piccole ciambelle, dolci all’anice variamente confezionati, come il Biscotto di mezz’agosto.

BUON FERRAGOSTO A TUTTI!