Le lettere d’amore di Marx, Goethe, Flaubert, Cvetaeva, Woolf, Degli Espositi, Majakovskij, Cash

Immaginate il rigoroso economista e impeccabile filosofo Karl Marx a scrivere d’amore? Personalmente faccio fatica, eppure vi assicuro che è un tenerone. Domenica scorsa ho dato uno sguardo agli appunti d’amore di alcuni illustri personaggi della cultura, pubblicati da “La Repubblica”,  e ne sono rimasto letteralmente estereffatto.  In particolare, mi ha colpito questa frase di Goethe :” Mi sento come un uovo crudo, perché ho trascurato di proteggermi laddove tu…….”. Non voglio aggiungere altri particolari, altrimenti rovino la sorpresa e in questo preciso istante vi ripropongo tutte le lettere :   

 

GUSTAVE FLAUBERT

Questa è una delle lettere di Gustave Flaubert a Louise Colet, poetessa francese. La donna inaugurò un salotto letterario dove incontrò, tra gli altri, lo scrittore. Nel 1846 cominciò la loro relazione che durò otto anni. La lettera è datata Croisset, 6 o 7 agosto 1846

Sono spezzato, stordito, come dopo una lunga orgia, mi annoio da morire. Ho un vuoto inaudito dentro il cuore, io che ero così calmo, così fiero della mia serenità, e che lavoravo dalla mattina alla sera con un accanimento inflessibile, non posso né leggere né pensare né scrivere. Il tuo amore mi ha reso triste. Vedo che soffri, prevedo che ti farò soffrire. Vorrei non averti mai conosciuta, per te, e poi per me, e tuttavia il pensiero di te mi attira senza posa…. Non ho ricevuto dal cielo una costituzione allegra. Nessuno ha più di me il sentimento della miseria della vita. Non credo a nulla, nemmeno a me stesso, il che è raro. Faccio dell’arte perché questo mi diverte, ma non ho alcuna fede nel bello più che nel resto.. .. Ogni sentimento che arriva dalla mia anima si inacidisce come il vino che viene messo in vasi troppo usati… Da quando ci siamo detti che ci amavamo, tu ti chiedi donde venga la mia riserva ad aggiungere ” per sempre”. Perché? È che io indovino il futuro. È che continuamente si drizza davanti ai miei occhi l’antitesi. Non ho mai visto un bambino senza pensare che diventerà un vecchio, né una culla senza prevedere la tomba. La contemplazione di una donna nuda mi fa pensare al suo scheletro… Avrei voluto passare nella tua vita come un fresco ruscello che avrebbe rinfrescato i bordi alterati e non come un torrente devastante. Il mio ricordo avrebbe fatto trasalire la tua carne e sorridere il cuore. Non maledirmi mai! Via, ti avrò molto amata prima di non amarti più.

 

KARL MARX

Marx si fidanza con Jenny von Westphalen, figlia del barone Ludwig. Si sposarono nel 1843. Questa lettera a lei è stata scritta il 21 giugno 1856 (da Manchester)

Sogno e io so immediatamente che il tempo è servito al mio amore per ciò a cui servono il sole e la pioggia alle piante, per crescere. Il mio amore, appena sei lontana, appare per ciò che è, un gigante in cui si concentra tutta l’energia del mio spirito e tutto il carattere del mio cuore.

Io mi sento di nuovo un uomo, perché provo una grande passione, e la molteplicità in cui lo studio e la cultura moderna ci impigliano, e lo scetticismo con cui necessariamente siamo portati a criticare tutte le impressioni soggettive e oggettive, sono fatti apposta per renderci piccoli e deboli e lamentosi e irrisoluti. Ma l’amore non per l’uomo di Feuerbach, non per il metabolismo di Moleschott, non per il proletariato, bensì l’amore per te, fa dell’uomo nuovamente un uomo.

MARINA CVETAEVA

Marina Cvetaeva visse con lo scrittore Boris Pasternak un lunghissimo amore epistolare: si scrissero per 14 anni.

Questa è datata 10 luglio 1926 (da St. Gilles-sur-vie)

Boris, Boris, come saremmo felici — a Mosca, a Weimar, e a Praga, — in questo e soprattutto nell’altro mondo, che è già tutto in noi. Le tue eterne partenze ( così me le figuro) e — qualcosa che dal pavimento mi guarda con i tuoi occhi. La tua vita — assente — con tutte le strade del mondo — e poi da me, a casa. Io non sopporto la presenza, e neanche tu. Andremo d’accordo.

Caro, fai esplodere il cuore ricolmo di me. Non torturarti. Vivi. Non tormentarti per tua moglie e tuo figlio. Ti assolvo da tutto e da tutti. Prendi quello che puoi — finché hai ancora voglia di prendere!

Ricorda che il sangue è più vecchio di noi, soprattutto il tuo sangue semita. Non cercare di addomesticarlo.

Prendi tutto da un’altezza lirica, anzi no — epica!

Scrivimi — oppure non scrivermi — di tutto, fai come vuoi. Io, a parte tutto, e cioè prima e dopo tutto ( fino alla prima luce dell’alba!) ti sono amica.

M.

 

VIRGINIA WOOLF

L’ultima lettera di Virginia Woolf: la scrisse al marito, Leonard, il 28 marzo 1941, prima di uccidersi

Carissimo, sono certa di stare impazzendo di nuovo. Sento che non possiamo affrontare un altro di quei terribili momenti. E questa volta non guarirò. Inizio a sentire voci, e non riesco a concentrarmi. Perciò sto facendo quella che sembra la cosa migliore da fare. Tu mi hai dato la maggiore felicità possibile. Sei stato in ogni modo tutto ciò che nessuno avrebbe mai potuto essere. Non penso che due persone avrebbero potuto essere più felici fino a quando è arrivata questa terribile malattia. Non posso più combattere. So che ti sto rovinando la vita, che senza di me potresti andare avanti. E lo farai, lo so.

Vedi, non riesco neanche a scrivere come si deve. Non riesco a leggere. Quello che voglio dirti è che devo tutta la felicità della mia vita a te. Sei stato completamente paziente con me, e incredibilmente buono. Voglio dirlo — tutti lo sanno. Se qualcuno avesse potuto salvarmi, saresti stato tu. Tutto se n’è andato da me tranne la certezza della tua bontà. Non posso continuare a rovinarti la vita. Non credo che due persone possano essere state più felici di quanto lo siamo stati noi.

 

  1. W. GOETHE

Dopo la pubblicazione del Werther, Johann Wolfgang Goethe incontra Charlotte moglie del barone von Stein. Con lei inizia un’amicizia e una corrispondenza che durerà molti anni. Questa lettera è stata scritta il 28 giugno 1784

Fra poco ti sarò di nuovo vicino, cara Lotte, perché tutto il mio essere non regge più, e sento chiaramente che non posso vivere senza di te. Ormai non ci vorrà più molto tempo, forse ancora una settimana ancora e poi riuscirò a essere libero.

Cara Lotte, solo adesso sento chiaramente che tu sei e rimani la mia reale metà. Senza di te non sono un individuo, un essere indipendente. Su di te ho riversato tutte le mie debolezze, ho cercato in te protezione del mio lato più debole, con te ho colmato tutti i miei vuoti.

E ora, quando ti sono lontano, mi sento in una strana condizione. Da un lato ben armato e protetto, ma dall’altro mi sento come un uovo crudo, perché ho trascurato di proteggermi laddove tu mi sei scudo e riparo. Quanto sono felice di appartenerti, e di rivederti fra poco. In te amo ogni cosa, e ogni cosa fa che io ti ami sempre più. Lotte, restami sempre vicina, e qualsiasi cosa ti possa interessare, amami sopra tutto.

 

PIERA DEGLI ESPOSTI

Piera Degli Esposti scrisse questa lettera a Robert Mitchum negli anni Ottanta, senza spedirla mai.

Poi, grazie a Lina Wertmüller, incontrò l’attore nel 1995 e gliela lesse

Caro Robert, sono un’attrice italiana abbastanza considerata nel nostro paese, attrice di teatro con alcune esperienze cinematografiche, troppo poche per sperare di incontrarti un giorno. Eppure io lo meriterei, perché ti amo da quando avevo 14 anni.

Conosco a memoria i tuoi fianchi larghi, lo stomaco che si appoggia e copre la cintura dei pantaloni, le gambe che dondolano camminando. Per questo tuo corpo che non sono mai riuscita a vedere senza eccitarmi io ho costretto fidanzati, conoscenti e parenti a camminare tutti con i piedi in dentro, come te. Inutile dire che ho visto tutti i tuoi film, pur odiando le tue partner che a volte ti preferivano Gregory Peck, come ne ” Il promontorio della paura”. L’America puritana ti ha fatto interpretare personaggi negativi e violenti perché non sapeva come contenere quel tuo corpo erotico che si gonfiava sotto le camice militari avanzando sullo schermo con il petto in avanti, il ventre che accarezzava al suo passaggio mobili e persone.

Io amo tutto di te perché tutto è ambiguo, osceno e speranzoso. E quando ti vedo amo di più la vita. Tutte le tue rotondità sono un inno all’abbandono e io, che non mi abbandono mai, aspetto che tu venga un giorno dall’America in via del Governo Vecchio, 22 Roma per toccarti con un dito e rendermi conto che quella meraviglia che sei per me esiste veramente.

 

  1. MAJAKÓVSKIJ

Il poeta Vladimir Majakóvskij nel 1915 s’innamora di Lilja Brik, scrittrice e attrice, sposata con Osip Brik. Con il suo trasferimento a casa Brik inizierà un complesso rapporto a tre. La lettera è datata 26 ottobre 1921 ( da Mosca)

Mio caro, mio diletto mio amato, mio adorato Lisik!

Approfitto della venuta di Vinokur per scriverti una vera lettera. Ho desiderio, ho nostalgia di te – ma tanta – che non so trovar pace ( oggi particolarmente!) e penso solo a te. Non vado da nessuna parte, giro da un angolo all’altro, guardo nel tuo armadio vuoto, niente può essere più triste della vita senza di te. Non dimenticarmi, perdio, io ti amo un milione di volte più di tutti gli altri presi insieme. Non m’interessa vedere nessuno, non ho voglia di parlare con nessuno all’infuori di te. Il giorno più bello della mia vita sarà quello del tuo arrivo. Amami, bambina. Abbi cura di te, cara, riposati, scrivi se hai bisogno di qualcosa. Ti bacio, ti bacio, ti bacio, ti bacio, ti bacio, ti bacio, ti bacio, ti bacio, ti bacio, ti bacio, ti bacio, ti bacio, ti bacio, ti bacio, ti bacio, ti bacio e ti bacio.

Tuo

JOHNNY CASH

Questa lettera scritta dal cantante Johnny Cash alla moglie June Carter Cash è citata ovunque, perché un sondaggio, tra mille persone, della compagnia di assicurazione Beagle Street la scelse come la più bella di tutti i tempi.

Fu scritta il 23 giugno 1994 in occasione del 65esimo compleanno di June

Buon compleanno principessa, ormai siamo vecchi e ci siamo abituati l’uno all’altra. La pensiamo nello stesso modo. Leggiamo la mente dell’altro. Sappiamo quello che l’altro vuole anche senza dirlo. A volte ci irritiamo anche un po’. Forse a volte ci diamo anche per scontati.

Ma ogni tanto, come oggi, medito su questo e mi rendo conto di quanto sono fortunato a condividere la vita con la più grande donna che abbia mai incontrato.

Continui ad affascinarmi e ad ispirarmi. La tua influenza mi rende migliore. Sei l’oggetto del mio desiderio, la prima ragione della mia esistenza. Ti amo tantissimo. Buon compleanno principessa, John