MARCIANISE EVENTI: PIC NIC SOTTO LE STELLE E MOSTRA PITTORICA DI ANTONIO SPARACO

QYìUI DI SEGUITO LE INFORMAZIONI SUI DUE EVENTI :

HABEMUS CAFEINA EAT & MEZZOPIENO!!!
i grandi protagonisti del FOOD ‘n DRINK marcianisano parteciperanno al PICNIC notturno di Majeutica del 1mo settembre!
PRONTI A PORTARVI LA STUOJA E IL PLAID PER L’EVENTO ASTRONOMICO DELL’ANNO:
dal prato verde antistante la Chiesa di Santa Vener* , lontani dall’inquinamento luminoso cittadino, sotto la guida degli esperti di PASSIONE ASTRONOMIA, osserveremo il cielo di questa estate.
2 telescopi professionali, con camere di osservazione e tante curiosità e informazioni utili per gli astroamatori di ogni età.
Chi vuole potrà portarsi il cestino delle vivande da casa come in un vero e classico picnic.
Chi non ne abbia voglia o tempo, potrà rifocillarsi presso i TRUCK FOOD dei nostri amici CAFEINA e MEZZOPIENO.
VI ASPETTIAMO!
Nato a Marcianise il 1938 e morto all’età di 72 anni, sortì da natura una bella attitudine per il disegno artistico che coltivò fin da piccolo e che gli procurò tante soddisfazioni personali. Dopo le scuole medie indirizzò gli studi proprio negli istituti d’arte di Napoli, dove ebbe modo di perfezionare la sua dote innata per il disegno e acquistò per di più una vasta e profonda conoscenza non solo della storia dell’arte ma soprattutto della tecnica pittorica che lo portò a formare un suo stile e un suo gusto. Nel corso della sua esistenza egli si cimentò in tre campi distinti dell’arte: la pittura in primo luogo, per la quale spese la maggior parte del suo tempo; la grafica e l’arte presepiale. Nella pittura segue i canoni dell’arte figurativa essendo chiaramente leggibile nei suoi quadri la simbologia e il realismo non di maniera. In effetti, questi mostrano personaggi, paesaggi, nature morte ben riconoscibili, familiari, proprie del nostro ambiente di vita, rivelando così la caratteristica propria dell’arte figurativa, o del figurativismo, che, a differenza dell’arte astratta, ritrae immagini costituenti la realtà, riconoscibili del mondo intorno a noi, e rese in modo a volte fedele e accurato, a volte deformato, se non proprio distorto. Questo aspetto ha una grande importanza, in quanto nell’arte figurativa non ha rilievo la fedeltà al reale, purché questo venga in qualche modo raffigurato. Un rilievo a parte va dato al colore usato e diffuso in ogni opera: mancano, però, i colori sgargianti, vistosi sì che i quadri presentano toni pacati, bene assettati, precisi. Va sottolineato che nei suoi quadri il colore risalta più delle figure. Sicché, soprattutto nelle opere del primo periodo, la sua arte sembra seguire l’insegnamento della scuola impressionistica, vale a dire quel filone artistico che, sorto nella seconda metà dell’’800 (1860 in poi), introdusse significative novità tra cui la riscoperta della pittura di paesaggio e l’interesse rivolto per l’appunto al colore. In questo primo periodo è più evidente il debito che egli paga alla scuola impressionistica, cioè il contrasto di luci e ombre. Tant’è che i toni chiari contrastano con le ombre e sono prevalenti le tinte insolite, le sfumature di colori più o meno scuri o del marrone. In realtà, egli si discosta di molto dagli impressionisti di scuola che usano non mescolare i colori, ma accostarli in punti minuti in modo che sia l’occhio a creare le tinte intermedie. E, inoltre, si allontana dagli impressionisti anche perché non pone in secondo piano le figure rispetto al colore. Certo anche gli impressionisti prediligono le figure, il disegno; ma il colore n’è l’aspetto principale. Non c’è dubbio che Tonino attinge a questa scuola il suo stile ma, nella seconda fase della sua attività artistica, la figura è preminente anche se il colore ha un suo rilevante rilievo. Durante la sua carriera artistica partecipò a numerose mostre in varie città, particolarmente della Campania e della Puglia. Il Nostro si cimenta anche in altro campo, quello della litografia, cioè in quella pratica di riproduzione delle figure servendosi di tecniche d’incisioni varie e distinte: tecnica del chiaroscuro per cui la figura acquista una dimensione volumetrica più precisa; tecnica grafica e pittorica consistente nel tracciare brevi linee parallele e discontinue, in una successione più o meno fitta, per rendere le ombre di un disegno; tecnica dello sfumato, ossia di quella tecnica grafica che tende a sfumare, appunto, i contorni delle figure, con sottili gradazioni di luce e colore, che si fondono impercettibilmente; tecnica dell’acquarello, cioè di quella pittura grafica ad acqua eseguita su un supporto cartaceo chiaro specifico per questa tecnica, ecc. Tonino usa particolarmente la tecnica del chiaroscuro e quella pittorica. Ma anche quella dell’acquerello. Come artista presepiale Tonino foggiava i pastori e ogni altra figura del presepe e si adattò a cucire di propria mano gli abiti dei figuranti. Curò anche la composizione di presepi con un risultato davvero lusinghiero.
Prof. Nicola LETIZIA
Alessandro Tartaglione, Daniela Salzano e altri 39
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