Fiori, zampe d’elefante, peace and love, capelloni, gonne lunghe e chitarre. Per rivivere l’atmosfera Hippie degli Anni Sessanta c’è un appuntamento da non perdere: venerdì e sabato, 8 e 9 settembre, l’immensa corte di via Giulio Foglia 63, sede dell’associazione Spazio Corrosivo, si trasforma in una piccola Woodstock con il «Flower Power Rock Festival», la prima rassegna dedicata alla cultura Hippie. Lo scopo della manifestazione, curata dalle associazioni Spazio Corrosivo e Artidasia, è organizzare un evento che faccia cultura ripercorrendo un fase molto importante del movimento giovanile del ’68. Il Festival comprenderà ovviamente concerti Rock, ma anche proiezioni di filmati in tema, conferenze sulla cultura Hippy e sulla filosofia orientale con lo speciale supporto del gruppo Hare Krishna di Napoli. Ci saranno stage sulla meditazione e sullo yoga, parte fondamentale di quel Movimento. Il tutto sarà contornato da mercatini vari, su tutti il mercatino del vinile e in ultimo punti ristoro. La cultura Hippie è stato un movimento giovanile, nato negli Stati Uniti durante gli anni sessanta, destinato a diffondersi in tutto il mondo. Gli hippie erano anche detti «Figli dei fiori», perché erano soliti indossare vestiti con impressi sopra dei fiori o confezionati con stoffe di vivaci colori. Inoltre, la moda e i valori hippie hanno avuto un notevole impatto sulla cultura, influenzando la musica popolare, la televisione, il cinema, la letteratura, e l’arte. Erano tra i fondamentali gruppi di dissenso della cultura alternativa degli anni sessanta ed il movimento era costituito prevalentemente da adolescenti e giovani adulti bianchi di età compresa tra i 15 e i 25 anni, fortemente intolleranti nei confronti delle istituzioni, delle armi nucleari e della guerra del Vietnam. I membri di questa cultura erano spesso vegetariani ed ambientalisti, e appoggiavano con estrema convinzione la pace, l’amore, la fratellanza e la libertà personale. Influenzati dal pensiero di Gesù Cristo, Buddha, Francesco d’Assisi e Gandhi gli hippie e la loro cultura riuscirono ad espandersi in tutto il mondo attraverso la fusione di musica rock, folk e blues, le arti drammatiche e visive, inclusi i film, i manifesti pubblicitari che annunciano i concerti rock, e le copertine degli album.