Una storia di emigrazione, ma soprattutto di un amore così profondo da portare alla morte. Protagonisti 2 giovani marcianisani che l’infame destino allontana e uno dei due si lascia andare. Siamo nel 1931 e Pasquale, ragazzo poco più che ventenne, già valente artigiano ebanista con la passione per la musica, ha da poco appreso che la sua innamorata dovrà seguire il genitore in procinto di emigrare in America. Il modo in cui viene a spere della trisite notizia è a dir poco brutale : aveva composto una canzone che, quasi ogni sera, andava a cantare sotto la finestra
dell’amata. All’ennesima serenata, una vicina di casa della ragazza si affaccia e, quasi infastidita, urla al giovane Pasquale “ ‘a vuò fernì ‘e cantà? Chest’ è partut’, è gghijut’ ‘a Mereca!”(la vuoi smettere di cantare? La tua ragazza è partita per l’America).