Mille anni dalla morte: il corpo di Santo Stefano Minicillo ritorna a Macerata Campania

MACERATA CAMPANIA. La comunità di Macerata Campania si prepara ad accogliere da Caiazzo le reliquie di Santo Stefano Minicillo, in occasione dell’anniversario della morte del Santo, che cade il prossimo 29 ottobre. La devozione dei maceratesi per il santo, nato a Macerata Campania nell’anno 935, è condivisa da secoli dalla città caiatina, dove fu vescovo per 44 anni, tra il X secolo e l’XI secolo. Per questo l’Abbazia parrocchiale di San Martino Vescovo, in corso Umberto I, retta dall’abate don Rosario Ventriglia, ha deciso di organizzare un evento di portata storica. Ecco il programma. Sabato (7 ottobre), alle Ponte di Curti, ci sarà l’arrivo del Corpo di Santo Stefano alle 16.00; poi, in processione, il Corpo del Santo verrà portato in chiesa. Alle 19:00, celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo mons. Salvatore Visco. Domenica (8 Ottobre), alle 18:00, visita al Santo in chiesa; alle 18:00, santa messa, al termine della quale il Santo sarà portato nella sua casa nativa. Martedì (10 ottobre), alle 16:00, visita al santo nella sua casa nativa; alle 16:30, santa messa presieduta da don Antonio Di Lorenzo, parroco della cattedrale di Caiazzo. Canti a cura dei docenti e degli alunni dell’Ics di Macerata Campania e rito della distribuzione del pane in ricordo del miracolo di Santo Stefano. Infine, la processione, che da via Santo Stefano attraverserà via Gobetti, fino all’altezza del Giardino di Santo Stefano, via Nenni, via Vescovo Mincione, tornerà in via Santo Stefano e in via Gobetti per poi concludersi in chiesa. Dall’11 al 14 ottobre, visite al Santo fino alle 24:00. Il 15 ottobre, alle 16:00, avverrà la riconsegna del Corpo del Santo alla delegazione di Caiazzo. Il 29 ottobre, giorno della morte, alle 19:00, celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo Visco. Canti a cura di Suor Franca e rito della distribuzione del pane in ricordo del miracolo di Santo Stefano. L’anniversario della morte del Santo sarà anche un’occasione per riflettere sulla figura di Stefano Minicillo, con due simposi: uno il 18 ottobre, alle 16:30, e uno il 23 ottobre, sempre alle 16:30 e sempre in chiesa, moderati rispettivamente dal rev. prof. Francesco Duonnolo e dal rev. Rosario Ventriglia. Del Santo si ricordano diversi fatti miracolosi che, già prima della morte nel 1023, lo avevano reso noto anche oltre i confini della diocesi caiatina. Il luogo della sepoltura nella cattedrale divenne subito meta di pellegrinaggi da tutta la Campania. Grazie alle guarigioni che avvennero in questo luogo a Santo Stefano venne attribuito il titolo di taumaturgo. Il 22 luglio 1284 la cattedrale venne consacrata a Stefano, ormai dichiarato Santo. Nel 1512, altri eventi prodigiosi guidarono il vescovo di allora al ritrovamento del corpo del santo patrono. Santo Stefano, in realtà, giaceva totalmente incorrotto, ancora vestito del piviale, della mitria e con la croce pettorale, che ancora oggi rappresenta una reliquia di notevole valore.

 

 

 

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