CAPODRISE. Miti, leggende, memorie, silenzi, frastuoni, contraddizione di una terra che, nonostante tutto, resta meravigliosa. Due ore di intense riflessioni, sabato pomeriggio, al Palazzo delle Arti di Capodrise, sul senso di rotta, di destinazione, di meta, sostenute dalla voce narrante dell’attore Paolo Mazzarella e di quelle degli artisti Laura Niola e Alfredo Cordova, che hanno dialogato con un signore dell’arte, Giorgio Agnisola. Il pretesto dell’incontro era la presentazione del suo ultimo saggio, “Itinerari dell’anima”, edito da Guida. Un testo che raccoglie gli appunti di viaggi in Campania e dintorni, sul filo di uno sguardo riflesso nella sensibilità e nello spirito. Tante le domande del pubblico, che si è lasciato condurre tra gli antichi chiostri di una Napoli misteriosa e mutevole; in una Pompei maledetta dal fuoco e dai lapilli, risvegliata dal bacio dell’archeologia; in una Terra di Lavoro trapuntata di contrasti inconciliabili, di bellezze architettoniche e di una tradizione contadina che ancora sopravvive; in quel pugno di roccia, infine, bagnato dalle onde che è la Costiera Amalfitana. «Con la sua mitezza di uomo, di scrittore raffinato, di critico militante – dichiara Michelangelo Giovinale –, Agnisola ha animato il primo appuntamento letterario della rassegna “In cerca del padre”. In una sala che è tornata a riempirsi come la stiva di una nave, il viaggio è stato a pelo d’acqua, “in quel suo distendersi tra cielo e terra, tra terra e mare”». Agnisola ha lasciato il Palazzo a sera inoltrata, non prima, però, di aver visitato la mostra su Andrea Sparaco, in esposizione fino al 30 novembre. «Ci ha salutato carico di umanità, fra la speranza, la nostra, e la promessa, la sua, di ritornare a raccontarci altri, inediti viaggi dell’anima», conclude Giovinale.
Capodrise, 20 novembre 2017
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