Quanti sacrifici per togliersi uno sfizio

minestraQuando la voglia mi assale, non c’è nulla che mi ferma. Era da un paio di settimane che desideravo ardentemente salsiccia piccante con minestra fritta, più dolce rispetto al gusto amarognolo dei friarielli. Di salsiccia secca piccante ne avevo un po’ a casa, mentre ero sfornito di minestra. Così venerdì scorso sfidando il freddo polare, son andato alla fiera settimanale per acquistare l’ingrediente mancante. Appena arrivato mi son accorto che c’erano solo 7 o 8 temerari clienti, un’unica bancarella di frutta e verdura e per di più le mani erano talmente intirizzite che non riuscivano ad afferrare alcunché. Non ho desistito, fedelmente alle parole di Trilussa  “Se insisti e resisti, raggiungi e conquisti”, ho provveduto a fare l’acquisto. Fisicamente sofferente ma molto soddisfatto, mi son messo in macchina per rientrare a casa e assaporare quanto prima il delizioso piatto, costato così tanti sacrifici. Senonché la macchina non partiva, inizialmente ho pensato ad un problema di natura elettrica e insieme ad alcuni uomini di buona volontà l’abbiamo spinta. Nulla da fare, l’auto non dava segni vita. A darmi buca non era stata la batteria, ma stranamente (il rifornimento l’avevo fatto la giornata prima) la benzina. Armato di una  bottiglia di plastica, mi son recato al  benzinaio più vicino e son riuscito a far ritorno casa. Solo adesso potete immaginare quanto desiderio, tenacia, fatica  ci sono  in questo piatto e vi assicuro che è assai più buono del solito.