Sempre viva la discussione intorno alla biblioteca comunale, all’ archivio storico e al museo civico

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Marcianise-Martedi 3 gennaio si è svolto nella Pro Loco Marcianise l’incontro relativo a biblioteca comunale, archivio storico e museo civico. C’è stata una bella partecipazione. La discussione è stata appassionata ed intensa. Hanno dato il loro contributo Franco Delli Paoli, Salvatore Marino, Nicola Erboso, Francesco Piccolo, Carmen Ventrone, Luigi Di Biase, Tommaso Rossano, Salvatore Delli Paoli, Telia Frattolillo, Pasquale Fecondo, Alessandro Tartaglione e Concetta Marino. I temi trattati non sono nuovi, sono agitati da più di dieci anni e sono stati ripresi presso la sede di Etnie nello scorso dicembre. Il discorso è continuato nella Pro Loco e continuerà in prossimi incontri.

Provo a riassumere la discussione .
Si parte da alcuni dati di fatto. L’attuale biblioteca comunale “scoppia”. Molti testi sono in arrivo dai fondi Andrisani e Valentino e costituiscono un patrimonio importante. Diventa necessario disporre di altri spazi non solo per i libri, ma soprattutto per offrire ‘aule studio’ agli studenti, che ne fanno richiesta. L’archivio storico della città necessita di una collocazione stabile, che diventi sede per eventuali studiosi. E’ possibile “costruire” un museo civico, che accolga collezioni documentarie del territorio. Esistono spazi inutilizzati: il Palazzo del Monte dei Pegni, la vecchia sede del Giudice di Pace, la vecchia Pretura in via De Felice, l’ex carcere di via Lucarelli, la sede dell’AGP in Piazza Carità. Le espressioni culturali della città, che hanno bisogno di luoghi, nei quali essere coltivate, sono molteplici e coinvolgono teatro, musica ed arti visive.
In relazione alla biblioteca l’esigenza, oggi emergente, s’identifica con la realizzazione della cosiddetta “piazza del sapere”, che non è soltanto uno spazio, nel quale sono conservati testi da consultare, ma uno spazio che offre un servizio con luoghi di socializzazione e con relazioni intense con il territorio. L’archivio storico è una potente risorsa, per conoscere la storia della nostra città, e va salvaguardato e messo a disposizione di quanti intendono studiarne i documenti, laboriosamente raccolti e tolti dall’abbandono. Un’eventuale digitalizzazione potrebbe preservare i documenti e permetterne lo studio attraverso il computer. Reperti documentari e testimonianze delle epoche del nostro territorio vanno messi insieme in una sede museale, che ne garantisca l’esposizione e lo studio. Inoltre esistono a Marcianise compagnie teatrali, che faticosamente sopravvivono, non avendo a disposizione specifici spazi per le prove e per l’elaborazione scenica, così come esistono interessi e gruppi musicali, per i quali sembra non esserci possibilità significativa di espressione, ed artisti, che trovano più accoglienza fuori città che al suo interno.
In estrema sintesi questo il panorama dei problemi, per i quali soluzioni possono essere offerte dall’utilizzo, tra gli altri, dei locali di Piazza Carità, che si sviluppano su tre livelli, dispongono di una notevole ampiezza e necessitano soltanto delle rifiniture; dai locali dell’ex-carcere di via Lucarelli; dal Palazzo del Monte dei Pegni.
Sono venute fuori alcune ipotesi, che ovviamente vanno verificate e meditate.
A breve termine, si potrebbe utilizzare il palazzo del Monte dei Pegni per accogliere parte della biblioteca, funzionale alla “piazza del sapere”, insieme con la parte più pregiata dell’archivio storico, comprendente le platee, le pergamene e i documenti del ‘700, e lasciare la restante parte del palazzo a spazi espositivi e convegni. Oppure per la biblioteca di via Vespucci utilizzare anche l’auditorium come sala di consultazione/studio (riservando eventi/convegni al salone del piano terra del Palazzo del Monte dei Pegni), operare una selezione dei testi dei fondi Andrisani e Valentino ed allocare provvisoriamente l’archivio storico al primo piano del palazzo del Monte dei Pegni
A medio termine, si dovrebbe curare la prospettiva di utilizzare, appena pronti, i locali di piazza Carità per il Museo civico e per l’archivio storico; valorizzare opportunamente l’attuale biblioteca; utilizzare i locali del Monte dei Pegni per le varie espressioni artistiche (e forse ospitare volumi non sistemabili nella biblioteca); considerare l’ex carcere di via Lucarelli o i locali del Giudice di Pace come sede dell’archivio generale comunale.
Ecco, più o meno questi gli argomenti toccati nell’incontro. Si rendono ovviamente necessari approfondimenti. Certamente saranno organizzati altri incontri.

Mimmo Rosato