Caro Michele, ti scrivo alcune riflessioni in merito al nuovo soggetto politico di centrosinistra “Articolo 1 – Movimento Democratici e Progressisti” in cui mi sto impegnando dopo la mia fuoriuscita dal Partito Democratico. Si tratta di alcuni spunti sviluppati durante il recente dibattito tenutosi all’Hotel Vanvitelli di San Marco Evangelista il 9 marzo scorso:
EGEMONIA CULTURALE – La crisi economica ha bussato alle porte dei cittadini creando precarietà e disagio sociale soprattutto nel Mezzogiorno, con una disoccupazione giovanile a livelli mai raggiunti prima. Le classi deboli e parte del ceto medio, che hanno avvertito fortemente questa interminabile crisi, hanno cercato una rappresentanza politica che si occupasse delle loro difficoltà. La sinistra non è riuscita ad essere un riferimento ed ha generato un vuoto politico che è stato occupato da forze che hanno soffiato sul vento del populismo, presentando soluzioni facili a problemi complicatissimi. Abbiamo lasciato quindi uno spazio politico e culturale a soggetti improvvisati che hanno contribuito a costruire un’egemonia di pensiero tesa a delegittimare intere classi politiche, a prescindere dalla loro storia e dal proprio impegno. Invece di spostare il dibattito sulle questioni politiche e su come affrontare il tema del superamento della crisi e della tutela dei diritti degli ultimi, una parte della sinistra si è messa a rincorrere questi populismi imitandone slogan e concetti senza pensare che poi, al momento delle elezioni, i cittadini tra gli originali e gli imitatori avrebbero scelto (come hanno fatto) i primi e non i secondi.
NARRAZIONE – C’è stato chi ha pensato, incautamente, che si potesse fare a meno del rapporto con i cittadini seguendo quella scia mediatica per cui tutto poteva essere risolto con frasi ad effetto e slogan. Si è pensato che attraverso la Narrazione, un concetto che viene dal marketing, si potessero distorcere i fatti di attualità, veicolandoli attraverso i media, secondo un racconto che in sostanza diceva che stavamo bene e che stavamo facendo progressi. Ben presto ci si è accorti che la differenza tra il vissuto e la “narrazione” è veramente abissale e che alcune persone vivevano un malessere anche se il racconto diceva il contrario. Di conseguenza una gran fetta di quella che era la nostra gente, cioè coloro che guardavano al centrosinistra come un riferimento, ha visto il maggior partito della sinistra girargli sostanzialmente le spalle. In questo modo in tanti hanno deciso di punire la sinistra votando il Movimento 5 Stelle oppure di non andare a votare alimentando un pericolosissimo astensionismo.
AMBIENTE – Ha senso parlare oggi, più di prima, non soltanto dei grandi temi quali il consumo spregiudicato delle risorse della terra, ma anche di argomenti strettamente ad esso collegati come la qualità del cibo che mangiamo, di come vogliamo vivere gli spazi urbani, di come intendiamo rendere sostenibile e al passo con i tempi una mobilità urbana, di come vogliamo valorizzare le risorse paesaggistiche e ambientali di cui è ricco il nostro Paese. Ma soprattutto, visto che ci troviamo nel casertano, di come vogliamo recuperare, come classe politica, un rapporto di credibilità con la nostra gente attraverso un grande piano di messa in sicurezza di un territorio industriale inquinato da fabbriche pericolose e una seria operazione di bonifica delle campagne invase da tonnellate di rifiuti e roghi tossici.
PARTECIPAZIONE – Un’idea vincente per la sinistra che vogliamo costruire è la riappropriazione di strumenti di partecipazione dei cittadini. C’è una gran voglia da parte delle persone di ripristinare luoghi di discussione vera. Lo dimostrano il pullulare di associazioni, di comitati e di movimenti che sono sempre stati, per il passato, gli interlocutori principali della sinistra. Bisogna rientrare nei luoghi del lavoro, del precariato, dei movimenti ambientalisti, di legalità e culturali, ma anche di quelli che tutelano i diritti dei malati e dei disabili. Un esempio è proprio quello che abbiamo costruito a Marcianise con l’esperimento civico “Terra di Idee” dove siamo riusciti a mettere insieme risorse umane eccezionali grazie all’ascolto e alla partecipazione attiva dell’associazionismo e del movimentismo.
INCLUSIONE E RINNOVO DELLE CLASSI DIRIGENTI – Avremo possibilità di successo se riusciremo sin da subito ad essere una forza politica inclusiva cercando di assorbire quelle esperienze di centrosinistra che vogliono avere un ruolo di governo e non di semplice testimonianza. Saremo credibili nella misura in cui sapremo mettere in gioco le migliori forze del territorio andandole a cercare sul campo, senza cedere alla tentazione di riciclare vecchie classi dirigenti in un soggetto politico nuovo.
Insomma c’è bisogno di uno sforzo per mettere in piedi un progetto politico che sia all’altezza dei tempi e che proponga una sfida per rilanciare una politica vissuta come efficace da chi è emarginato, escluso e sconfitto dalla globalizzazione neoliberista. Vogliamo costruire un movimento aperto, che sia anche la costituente di un rinnovato centrosinistra, poiché non rinunciamo al progetto di una grande forza unitaria del centrosinistra di stampo ulivista.
In provincia di Caserta, così come in tutta Italia, Art1 – Mdp si sta organizzando non come un partito ma come un movimento, perché in questa fase è necessario mettere insieme più esperienze. I Democratici e Progressisti vogliono essere un soggetto ulivista, largo, plurale, democratico, che stia in mezzo alle persone e che avverta appieno le tensioni che stanno attraversando la società italiana ed in particolare il Mezzogiorno. La fase costituente sarà un percorso aperto, partecipato e costruito dal basso attraverso assemblee territoriali, a partire da Marcianise ovviamente. Faremo notare la nostra presenza nei luoghi di lavoro, nel mondo dei saperi, nella rete dell’associazionismo sociale e del civismo. Guardiamo ai cittadini che si sono mobilitati su temi cruciali come l’acqua pubblica, le trivelle e ai comitati cittadini per la difesa dell’ambiente contro gli sversamenti abusivi di rifiuti e roghi tossici. Sabato 1 aprile 2017 ci sarà a Napoli il primo incontro nazionale di “Articolo 1 MDP” nel centro congressi della Stazione Marittima.