Uno sguardo alle amministrative

Cari amici e conoscenti , lasciatemi passare qualche breve riflessione sull’esito delle  amministratevi di ieri, un test politico importante dopo il referendum costituzionale del 4 dicembre,  perché il risultato contribuisce ad assecondare oppure a scoraggiare la tentazione di andare ad elezioni anticipate. Dal voto, a mio modesto parere, vien fuori la pesante sconfitta per il M5s, la resurrezione del centro destra e la tenuta del centrosinistra. I grillini perdono perché tra i loro elettori inizia a serpeggiare una certa insofferenza : la sola protesta e denuncia non rendono più,  la gente vuole prova di buona amministrazione a livello locale  e assunzione fattiva, seria e matura di responsabilità per quanto riguarda le scelte importanti per il Paese, una  per tutte la riscrittura delle regole elettorali. E’ inutile che i vertici di Cinque Stelle si affannino a liquidare la faccenda con la solita storiella del voto clientelare e della battaglia combattuta in solitaria contro tutti.  L’anno scorso, lo stesso M5S  nei comuni sopra i 15 mila abitanti  ha vinto 19 ballottaggi su 20 tra cui i due capoluoghi di  Roma e Torino , ragion per cui più che imputare la debacle al sistema del malaffare e ai partiti truffaldini, con spirito di sana e costruttiva autocritica, mi domanderei piuttosto quale errore posso aver commesso negli ultimi mesi. Il PD si difende bene, ma non vince:  a Verona non arriva al ballottaggio e tra 15 giorni rischia di perdere Genova , una delle sue roccaforti storiche. Renzi deve una volta per tutte scegliere tra l’abbraccio con Berlusconi o con i vecchi compagni, primo fra tutti Giuliano Pisapia e il suo progetto di “Campo Progressista”. Mi ha molto meravigliato l’ottima performance del centrodesta, di questo passo se gli avversari non scioglieranno i loro dubbi amletici, potrebbero essere l’outsider vincente delle prossime elezioni. Il responso delle urne allontana o avvicina il voto?  Credo che la tentazione aumenti, ma a Renzi e Berlusconi consiglio di pensarci più  volte prima di passare all’incasso, perché 9 milioni di italiani che si pronunciano non accade tutti giorni, ma il voto alle politiche è cosa leggermente diversa e i il M5S ha buone chances di recupero. Io e concludo, chiedo venia per averla tirata troppo per le lunghe, opto per una legge elettorale con soglia di sbarramento, premio di maggioranza, preferenze e la scadenza naturale della legislatura.