A Marcianise è morta l’opposizione mentre a Capodrise c’è fermento per le elezioni

Il 15 maggio 23.132  marcianisani hanno stabilito che Antonio Trombetta sarebbe dovuto essere il sindaco  mentre Lina Tartaglione e la sua squadra sarebbero stati all’opposizione. Ad oggi il primo cittadino, tra non poche difficoltà per la sua risicata e poco coesa maggioranza, sta amministrando e a breve potremo tracciare  un primo bilancio; all’opposizione “il nulla eterno”. Chiedo venia al Foscolo per avere utilizzato le sue auliche e  preziose parole al fine di  rappresentare l’azione attuale dei consiglieri di minoranza, ma francamente non ho trovato espressioni più calzanti. Eccetto alcune prese di posizione nette sul piedibus e sullo slittamento del question time, l’opposizione sembra caduta in  letargo. Sia chiaro non è in discussione la presenza alle assisi comunali o la produzione di interrogazioni e interpellanze su materie di interesse cittadino da parte dei consiglieri di minoranza, anzi qualcuno di loro  detiene il primato in assoluto, ma l’azione di pungolo nei confronti del governo cittadino e l’incapacità di rappresentare un’alternativa forte, capace, credibile. Le motivazioni sono da ricercare più che nella pigrizia autunnale, nel fascino del potere e nelle divisioni interne : il Pd che rappresenta ben 5 consiglieri comunali è lacerato ed oggi non abbiamo ancora capito chi tiene le redini e cosa vuol fare; tra i restanti,  c’è chi gioca il ruolo dell’equilibrista circense, chi è all’opposizione dell’opposizione, chi aspetta il tempo propizio per abboccare all’amo della maggioranza  e chi non può andare altrove per rapporti prettamente affettivi.  Una situazione catastrofica a cui Lina Tartaglione non riesce o non ha abbastanza tempo ed energia per porvi rimedio. Non ci resta che piangere parafrasando il grande Troisi.  Se Marcianise recita il de profundis dell’opposizione ed i cittadini sono costretti a far sentire maggiormente la loro voce sui social,  a Capodrise invece sopra e sotto il banco c’è molta vita. Fioccano a gogò trattative, incontri più o meno ufficiali per tessere alleanze e riuscire nell’ostica impresa di riconoscere e abbracciare una leadership. Di soldati ce ne sono a bizzeffe, ma abbandonano anche i capitanti che aspirano al ruolo di generale:  il blocco dell’ex sindaco Negro cerca nuovi adepti per la lista e sta valutando se candidare Negro o un suo fidato;  non dissimile la situazione nell’area di “Siamo Capodrise” dal momento che tra i consiglieri dimissionari e l’ entourage  più di uno potrebbe ambire alla fascia tricolore.  E c’è chi poi è da una vita che aspetta di avere una chance  e,  ad ogni elezione,  è partito in quarta per poi dover lasciare il posto a chi ha fatto la sua fortuna elettorale. Non è da escludere qualche outsider all’ultimo momento. Chi vivrà, vedrà. 

 

 

 

1 commento su “A Marcianise è morta l’opposizione mentre a Capodrise c’è fermento per le elezioni”

  1. Oculata riflessione per Marcianise per Capodrise mi astengo perché non ho alcun
    parametro per valutare.Grazie

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