E’ QUANTO EMERSO DALL’INCONTRO INFORMATIVO CON GLI ESPERTI , TENUTOSI NELLA SERATA DEL 3 LUGLIO AL CONVENTO DI SAN PASQUALE A MARCIANISE. ECCO IL COMUNICATO STAMPA :
La Procura di Santa Maria C.V. ha presentato il giorno 26 luglio 2021 lo “Studio sull’impatto dell’inquinamento delle matrici ambientali e della deprivazione socio-economica sulla incidenza oncologica nei Comuni della giurisdizione della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere”.
Si tratta di uno studio ecologico sulla Terra dei Fuochi condotto nell’ambito del protocollo d’intesa, promosso dalla Procura, fra l’Arpac, l’Osservatorio Epidemiologico della Regione Campania, l’ASL di Caserta e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno.
Lo studio ha evidenziato un eccesso di rischio in particolare per i tumori allo stomaco (Marcianise e San Marco Evangelista), al polmone (Marcianise e Mondragone) ed alla mammella (Marcianise e San Prisco).
Nonostante questi dati, nonostante l’emergenza sanitaria riconosciuta anche dai giudici della Corte Europea dei Diritti Umani, cha ha condannato l’Italia per la violazione del diritto alla vita nella “Terra dei Fuochi”, a causa della grave situazione di inquinamento ambientale legata allo smaltimento illegale di rifiuti c’è chi, irresponsabilmente, pur ricoprendo ruoli istituzionali, costruisce artatamente tesi negazioniste, fuorvianti e pericolose.
Gli esperti, nella serata di ieri 3 luglio, presso il chiostro del convento francescano di Marcianise, durante un importante momento di informazione, sono state dimostrate scientificamente motivazioni per cui la città di Marcianise rientra, purtroppo, tra i novanta comuni della Terra dei Fuochi.
Sempre dagli esperti presenti è arrivato un chiaro grido di allarme che respinge con forza la tesi negazionista rispetto a un alto impatto ambientale nella nostra città, riconducendo tutto agli stili di vita, perché in questo modo non solo si lascia pericolosamente irrisolta l’emergenza ambientale e sanitaria ma soprattutto si preclude la possibilità di accedere a fondi necessari per bonificare un territorio gravemente inquinato e violentato dalla criminalità organizzata, da imprenditori disonesti e da decenni di inefficienza delle pubbliche amministrazioni.
Tra le tante proposte emerse, vanno evidenziati i ticket di esenzione per malati oncologici, gli screening per malattie oncologiche, il biomonitoraggio per valutare l’impatto ambientale, i controlli sulle matrici ambientali, delle class action contro i reati ambientali, maggiori controlli sugli sversamenti abusivi di rifiuti pericolosi e contrasto ai roghi tossici e le bonifiche delle aree inquinate, a oggi quasi inesistenti.
Un ruolo fondamentale e di avanguardia nella lotta alle violenze ambientali, lo hanno ricoperto i comitati e le associazioni ambientaliste, spesso additate come allarmiste, ma da sempre sentinelle dei territori, pronte a denunciare, a scendere in piazza, a proporre soluzioni, a far promuovere provvedimenti legislativi con una forte spinta dal basso, a contaminare consapevolezza, a raccogliere firme per ricorrere alla Corte Europea per i Diritti Umani e magari anche a vincerlo, come accaduto.
Le associazioni, i comitati e singoli cittadini che hanno organizzato questo momento di informazione continueranno a lottare per il diritto alla salute, senza sosta e con la certezza che dopo questa iniziativa si è alzato il livello di consapevolezza di ogni singolo cittadino presente.
Tra i relatori, l’Avv. Valentina Centonze (Procuratrice della Sentenza CEDU), il dott. Gaetano Rivezzi (Presidente ISDE Medici per l’Ambiente – Campania), il dott. Luigi Costanzo (Medico di Medicina generale, ISDE Medici per l’Ambiente – Napoli), il dott. Antonio Giordano (scienziato, direttore dello Sbarrow Health Research Organization of Philadelphia – Professore Temple University) e Domenico Mario Giuliano (attivista rete Stop Biocidio).