La natura è bellezza, benessere, ma anche opportunità economica

Abbiamo tanti luoghi meravigliosi intorno a noi, di cui ne ignoriamo l’esistenza, che incantano i sensi, concedono una dolce tregua ai nostri pensieri, preoccupazioni, impegni quotidiani e che, se DSC_3092adeguatamente valorizzati, potrebbero darci un ritorno economico. Qualche giorno fa, ho avuto la fortuna , grazie ad alcuni amici che già vi erano stati diverse volte, di passare alcune ore sulla riva del fiume Volturno ad Amorosi in provincia di Benevento, a circa 20 minuti da Caserta. Un luogo incantevole con area pic-nic fresca e all’ombra di alberi d’alto fusto, una spiaggetta di grossi sassi bianchi immersa nel verde, una mini cascata e acque meno torbide di quanto credessi (sento dire da più parti che il fiume è inquinato, ma personalmente non  ho notizie e dati sulla balneabilità del fiume). A rendere il tutto così rasserenante da svuotare totalmente la mente , un lieve venticello e il suono della cascata. Non nascondo che a un certo punto, era così tanta la pace che avevo difficoltà a tener aperti gli occhi e certamente sarei sprofondato in lungo sonno, se non ci fossero stati i miei amici ad intrattenermi con le chiacchiere. E proprio durante uno di questi furtivi risvegli che ho focalizzato la mia attenzione su una ventina di stranieri e connazionali che facevano il bagno, due uomini che pescano con un abilità mai vista pesci di incredibili dimensioni, una coppia che si concedeva una pennichella in costume. Unica nota dolente che stonava col tutto un paio di sacchetti di rifiuti e una decina tra piatti e bicchieri di plastica. A questo punto la fantasia ha iniziato a fare di testa sua ed in un battibaleno in quel luogo è comparso uno chalet o chioschetto bar, due o tre pedalo, qualche piccola imbarcazione, un paio di uomini che rimuovevano i rifiuti e tagliavano l’erba. “Che meraviglia di posto – dicevo tra me e me col sorriso sulle labbra- qui potrò trascorrere momenti di svago e relax DSC_3705lontano dalla baldoria dei lidi marini. Non dovrò più percorrere kilometri e kilometri e sprecare tanto tempo per leggere un bel libro, prendere un po’ di sole, schiacciare un pisolino e sorseggiare un buon drink. E poi se il mio benessere si coniuga con la possibilità di lavorare per diverse persone ben venga”! Dopo il mio viaggetto e soliloquio mentale, ho incominciato a chiedere ad alcuni visitatori chi, non solo in occasioni delle festività, frequentasse abitualmente quel luogo con la possibilità più unica che rara di trovare un po’ di serenità.
“La domenica e i festivi- mi rispose un ragazzo- intento a salire i gradini che conducono all’aera pic-nic vengono soprattutto italiani per una scampagnata, mentre nei restanti giorni dell’anno giungono tanti polacchi, ucraini ed altre persone del nord Europa, che per necessità o abitudine fanno il bagno in fiumi, laghi e altri corsi d’acqua”.
DSC_3753Pensate un po’! Di cotanta bellezza nostrana debbono usufruire quasi esclusivamente gli stranieri.
Quando una benedetta volta ci decideremo a salvaguardare e a vivere le tante bellezze naturali e artistiche che il nostro Paese offre e all’estero si sognano e ci invidiano.
Ogni volta che faccio questi pensieri penso sempre alla storiella un po’ fantastica che lo scrittore Alberto Marino racconta nel suo libro “Cara Marcianise” ad un toscano di nome Guido riguardo al castello di Ayrola, ben tenuto ( a differenza di quello di Loriano forse risalente all’XI secolo che versa in una condizione di totale degrado) anche se adibito a civile abitazione, che appartenne agli Angiò che ne fecero luogo di incontro per operazioni di guerra o per intrighi.
“Le cronache del tempo riferiscono che il castello-scrive Marino- fu ritrovo prediletto degli innumerevoli amori di Giovanna I d’Angiò e , perciò, sempre prescelto da principi e baroni per feste, incontri amorosi e tornei”.
castello airolaIl toscano dando per vero il riferimento storico a Giovanna I , la regina di Napoli notoriamente lussuriosa disse:” Avreste potuto sfruttare quel castello, intitolando una sala “Alcova di Giovanna”, così come hanno fatto i furbi romagnoli con la “Sala del bacio” del castello di Gradara. Ne avreste avuto di turisti!”DSC_3620DSC_3685DSC_3076 DSC_3090 DSC_3095IMG_20150602_143040529DSC_3700 DSC_3723 IMG_20150602_164043775 IMG_20150602_164308280 IMG-20150602-WA0004