Per gli appassionati, qui di seguito la seconda puntata del mio confronto col primo cittadino, Antonello Velardi:
Caro Sindaco, il tempo è tiranno e avrei preferito rispondere prima, ma le incombenze domestiche, gli impegni personali e l’immancabile pigrizia (sì, lo ammetto!), assorbono le mie giornate. Comunque bando alle chiacchiere vengo subito al dunque: ricambierò la sua gradita schiettezza, cercando di formulare risposte il più possibile concrete ed esaustive alle sue domande. Sebbene mi ritengo un umile pennivendolo che imbratta giornali, blog e social network, dopo 20 anni trascorsi a scrivere fiumi di parole e con ancora tanto da imparare, sono convinto di aver acquisito almeno l’abc del giornalismo. Ho preferito tuttavia non citare le fonti (pubblicamente disponibili su giornali, siti web, post su Facebook) di quanti, dall’interno o dall’esterno all’attività politico-amministrativo, consideravano alcuni suoi atteggiamenti poco democratici o di scarsa collegialità nelle scelte, solo perché in parte la “scagionavo” con queste parole: “Il suo dinamismo, inevitabilmente, ha rotto le uova nel paniere di alcuni che avevano l’interesse ad una città immobile in cui campavano di rendita, e dunque non gli restava altro che additarlo come una sorta di ducetto manovrato dai poteri forti”. Mi sorprende poi, glielo dico con la massima serenità, il suo immediato e forte richiamo alla citazione delle fonti, sebbene non ho visto fare altrettanto da parte sua, ogni qualvolta ha denunciato disfunzioni, impasse, situazioni spiacevoli di natura politico-amministrativa. Ho sempre pensato che lei fosse una persona competente, spinto da una strategia politica-comunicativa precisa e con uno scopo da raggiungere. Riguarda all’altro quesito, come ben sa, ho un approccio più che altro agnostico alle questioni religiose, ragion per cui ho il massimo rispetto ma nutro perplessità riguardo ai martiri. Tralasciando, comunque, il mondo della fede e venendo a quello terreno, penso che la mia frase “il sindaco sta cercando di spazzare via la logica di “una mano lava l’altra e tutte e due lavano il viso” va proprio nel solco da lei tracciato per sbarazzarsi del paraculismo e dell’opportunismo che hanno portato alla desertificazione etica e politica di questa città. Per il resto, ogni cittadino dal primo all’ultimo, indipendentemente dal colore politico, deve stringersi attorno al suo sindaco quando è vittima di minacce. Dulcis in fundo: lei mi chiede cosa ne penso di questa opposizione ed io le rispondo con grande franchezza. Eccetto un paio di elementi, di cui qualcuno si sta perdendo per strada ma confido nelle sue capacità di recupero, sbaglia tempi, modi e luoghi nell’esercizio della sua funzione e manca del tutto di un’idea di città. La lascio con la speranza di averle risposto adeguatamente e con una dedica :”Le critiche fanno crescere, i sorrisi avvicinano”. Alla prossima e buon lavoro!
Nella puntata precedente : http://www.micheleraucci.it/2016/11/replica-del-sind…tti-innamorati-d/