M5S sul caso dello sgombero del centro polifunzionale:” L’amministrazione avrebbe dovuto pagare direttamente e per un tempo congruo un affitto a chi non ha altri mezzi per pagarlo”.

Il 10 ottobre sono stati sfrattati, giustamente, gli inquilini del centro polifunzionale IACP di Marcianise. Parlo di cosa giusta in quanto l’edificio è pericolante e va abbattuto prima che qualcuno potesse rimetterci le penne. Noi come movimento 5 stelle siamo assolutamente d’accordo con la tutela della vita dei nostri concittadini, ma ci chiediamo anche se questo sia stato il modo giusto di farlo o meno. Quando si intima lo sfratto a persone in difficoltà come quelle che vivevano in quello stabile, si ha anche il dovere di pensare di offrire una soluzione alternativa che certamente non può essere quella proposta dall’amministrazione. In pratica l’assessorato alle politiche sociali ha offerto mille euro a questi cittadini affinché possano pagare parte dei canoni di fitto cui andranno in contro, ma è facilmente intuibile che nessun proprietario di immobile affitterà mai una casa a chi non ha un lavoro per poterla pagare. Detto questo noi crediamo che l’amministrazione avrebbe dovuto pagare direttamente e per un tempo congruo un affitto a chi non ha altri mezzi per pagarlo. Già al consiglio in cui fu discusso il bilancio comunale facemmo notare attraverso il consigliere comunale espressione del movimento 5 stelle, Pasquale Guerriero, che i soldi appostati per i meno abbienti e i più disagiati erano troppi pochi e che si stava preferendo spendere denaro per feste ed eventi piuttosto che per aiutare i concittadini in difficoltà. Oggi quei soldi sarebbero serviti ad offrire una soluzione valida a chi si è trovato senza casa da oggi a domani. Sembra che il sindaco stia anche cercando di aiutare queste persone a trovare un lavoro in modo da renderli autonomi: se non è una promessa da marinaio è quello che tutti auspichiamo per chi vive certi drammi, ma comunque invitiamo l’amministrazione ancora una volta ad avere maggior riguardo per i più deboli della nostra città.