Moro di Venezia – io non sono quel che sono”: nei classici la chiave di lettura e comprensione dei mali attuali

Un viaggio nel passato per guardare in faccia i drammi del presente e definirsi. Un progetto alquanto ambizioso ma nel complesso riuscito, che  per la prima volta rielabora i  classici per far si che i giovani si confrontino con temi delicatissimi della realtà odierna, quali le guerre di religione, il  razzismo e la condizione della donna,  e ne prendano piena consapevolezza. Il ” Moro di Venezia – io non sono quel che sono”, riadattamento dell’omonima tragedia di William Shakespeare “Otello”,  andata in scena presso il teatro Ariston di Marcianise,  ha conquistato i ragazzi delle medie e superiori per la sua carica emotiva e  impressionante modernità. L’opera prodotta da App.Art e realizzata dalla compagnia Teatro dell’Ovo  è drammaticamente attuale perché racconta l’ascesa del  nordafricano Otello ai vertici militari della repubblica veneziana. Otello è l’eroe,  di colore,  buono cui si contrappone l’antieroe perfido, invidioso, cristiano Iago. Nella acerrima contesa resta coinvolta anche Desdemona, l’aristocratica, ribelle che sceglie di andare incontro al suo destino di morte pur di compiere la sua rivoluzione. Otello, infatti, prestando fede alla parole del malvagio Iago secondo cui l’aveva tradito con il luogotenente Cassio, uccide Desdemona. Il ” Moro di Venezia – io non sono quel che sono , non è sicuramente un’opera leggera, ma impegnativa e con un carico di violenza non indifferente perché  Shakespeare attraverso la tragedia racconta il male per distaccarsene. Compresa l’intenzione del drammaturgo inglese, sorge spontaneo chiedersi se i ragazzi non restino turbati da cotanta violenza.”Confesso che inizialmente avevo qualche perplessità-spiega Raffaele Patti, regista e attore- ed invece i ragazzi hanno accolta la violenza.  Una cosa è vederla sullo schermo, altro dal vivo, praticata fisicamente sul palcoscenico, ha una funzione quasi catartica, il ragazzo ne prende le distanze”.Gli attori a contendersi la scena, in ordine di apparizione: Antonio De Filippo (Roderigo), Raffaele Patti(Iago), Angelo Anemola (Brabanzio/Cassio), Fausto Bellone (Otello), Teresa Perretta (Desdemona), Fulvia Castellano (Emilia).