Pontillo: ”Ritengo di essere il candidato più inclusivo dei tre”

pontillo fotoCapodrise-A dichiararlo è Enrico Pontillo, candidato alle primarie di coalizione di domenica prossima 17 aprile, in un intervento al mio blog che pubblico qui di seguito:
“Sono Enrico Pontillo candidato alle primarie del centrosinistra per la scelta del candidato sindaco alle prossime elezioni amministrative del 5 giugno. Iscritto al Pd con la convinzione che un grande partito popolare, di sintesi tra l’esperienza della sinistra riformista e del cattolicesimo democratico, sia necessario all’Italia, faccio parte della sinistra riformista capodrisana. Più che un politico, però, fondamentalmente sono un sindacalista e ho sempre pensato che difendere gli interessi dei lavoratori sia il modo migliore di essere di sinistra e di lavorare per il progresso generale.
Sostenuto da un gruppo di iscritti del Pd e spinto da molti cittadini di Capodrise, ho deciso di candidarmi perché ritengo che le proposte in campo rappresentino un passato fallimentare, culminato in un caso con una sonora sconfitta alle ultime amministrative e nell’altro con una proposta slegata dal paese, espressione di un’ ambiguità politica che lascia molto perplessi. Non si può lavorare a Marcianise al tavolo di centro destra mentre a Capodrise si tratta con il Pd. Per questa ragione, penso di essere dei tre candidati il più inclusivo di tutti, anche perché sono sempre stato un uomo aperto al dialogo e non fazioso. In merito al programma, oltre ai problemi elencati ai cittadini durante gli anni di opposizione (funzionalità della macchina amministrativa, gestione del territorio attraverso strumenti di pianificazione quali il Pip e il
Puc con particolare attenzione al recupero del centro storico, un piano di mobilità che solo a Capodrise manca, per una corretta circolazione lungo le arterie fondamentali) la preoccupazione più seria degli ultimi anni è la mancanza di partecipazione alla vita sociale e politica da parte delle nuove generazioni. Capodrise tranne qualche iniziativa della chiesa, è ormai un paese con una vita sociale e culturale piatta dove i giovani non hanno occasione per impegnarsi e ciò non contribuisce al progresso della nostra comunità. Per questo è importante recuperare le strutture sportive e ridare funzionalità al parco giochi, alle palestre e creare una struttura polivalente per dare ai giovani la possibilità di esprimersi. Non meno preoccupante è la crisi occupazionale giovanile, aggravata dalla chiusura di tutta l’area commerciale, che è la dimostrazione del fallimento delle ultime amministrazioni. Su questi argomenti voglio impegnarmi insieme ai capodrisani con la volontà di rilanciare Capodrise per farne un paese invidiabile.
Ce la faremo se chiuderemo con il vecchio modo di amministrare e con i metodi clientelari che sono serviti solo a dare incarichi e sperperare denaro pubblico”.