X APPUNTAMENTO DI “CHIACCHIERE DA PANCHINA” : ZONA ROSSA A MARCIANISE, POLITICA E CITTADINI

Michele : Caro Mimmo, sono trascorsi  i primi 7 giorni di zona rossa. Com’è andata?

 Mimmo : Dispiace  molto che Marcianise sia stata riconosciuta come ‘zona rossa’. A distanza di pochi giorni altre città della provincia si rivelano in condizioni peggiori. L’ultimo DCPM inoltre sanziona la chiusura di molte attività nella prospettiva di evitare le cause di possibili frequentazioni e quindi di contagio. Nei fatti sono penalizzate alcune categorie di lavoratori, che non possono operare, senza parlare dei precari, che hanno di fronte lo spettro della nuda miseria. Si può comprendere la rabbia espressa nella protesta di queste persone, che hanno sfidato il contagio ed hanno urlato alla città il loro disagio. Ancora sono penalizzati gli operatori della scuola, gli studenti, che più o meno inconsapevolmente attraversano un periodo triste, e in genere un poco tutti, costretti a rimanere chiusi con tutto quello, che consegue. A Marcianise la situazione è ancora più grave per un’amministrazione, che non ha ancora un consiglio ed una giunta proclamati, e con un sindaco in quarantena, che fa sentire la sua voce attraverso il telefono. Dopo cinque giorni dalla istituzione della zona rossa è iniziato lo screening presso un unico punto di controllo, certamente insufficiente. Non è mancato un momento di conflitto tra comune e struttura sanitaria, cosa che ha creato disorientamento. Emerge la silenziosa preoccupazione di molti, che si sforzano di rispettare le regole e devono talora osservare i comportamenti irresponsabili di singoli, che non lo fanno.

 La situazione esige collaborazione tra le istituzioni, che hanno il compito di tutelare la salute dei cittadini e mettere in campo le azioni socio assistenziali necessarie a chi soffre di disagi; esige anche che i cittadini sappiano con chiarezza quello che sta succedendo e quali misure si possono adottare e quali si stanno adottando, così da poter assumere i comportamenti più adatti.

 La nostra comunità, credo, al momento non ha riferimenti credibili né in alto né in basso e le dinamiche in campo non aiutano.  I cittadini si interrogano quotidianamente e certe volte sono più avanti di quelli, che dovrebbero governarli. Credo che una via d’uscita sia la loro presa di consapevolezza capace di promuovere un contesto di obiettivi condivisi. Le forze politiche in campo rivolgono appelli alle istituzioni, ma preferirei che coinvolgessero direttamente anche i cittadini in un processo partecipativo, indicando modalità corrette di intervento e di responsabilizzazione. 

Michele: Che dovrebbero fare i cittadini?

Mimmo :  Credo che proprio i cittadini debbano assumersi il compito di stimolare le istituzioni a seguire un percorso comune, a farsi carico delle procedure di prevenzione distribuite su uno spazio più ampio, a provvedere con solerzia a chi ha bisogno; ma anche il compito di permettere alla comunità stessa un impegno responsabile, senza clamori e spreco di energie. E tu che ne pensi? 

Michele : Caro Mimmo, la situazione è  dir poco desolante,  volendo usare un comodo eufemismo, giacché le istituzioni litigano, la politica almeno quella più attenta rimprovera i duellanti, qualcun altro non perde occasione di mettersi una medaglia al collo e Marcianise resta al palo. Era doveroso, invece, camminare all’ unisono nella stessa direzione: garanzie per risarcimenti robusti e tempestivi a favore delle attività chiuse; screening immediato ed effettuato  in diverse strutture  per evitare ogni possibilità di assembramento; lavorare e battersi per scongiurare ogni altra proroga della zona rossa. Questo non è accaduto,  ho più o meno un’idea di chi e per quale ragione non ha voluto fare squadra , ma preferisco impiegare  il poco tempo  a disposizione alla ricerca di qualcosa che  eviti un ulteriore, prolungato e buio tempo a Marcianise piuttosto che inseguire  ricostruzioni, valutazioni  e individuazioni di  responsabilità. Per quanto concerne il piano politico, a mio modesto parere,  il sindaco con il supporto dell’opposizione  e dei  nostri consiglieri regionali debbono fare pressione sulle  le autorità regionali affinché sia tutelato il prioritario diritto alla salute dei cittadini, ma senza ulteriori sacrifici per una città stremata ,preoccupata  e sempre più tesa. I cittadini dal canto loro, nella loro interezza e quindi non solo i commercianti certamente tra i più danneggiati da questa situazione, devono pretendere con ogni  mezzo pacifico e civile che i loro rappresentanti mettano da parte teatrini e interessi di parte per difendere una comunità che chiede semplicemente di rimettersi in carreggiata.

Vi ringraziamo fin d’ora per l’attenzione e invitiamo tutti a sedersi accanto a noi per  esprimere il proprio pensiero con toni pacati e rispettosi. Chiunque fosse interessato a intervenire, dare semplicemente un parere o un suggerimento può farlo attraverso la sezione “Ora tocca a Te !” del mio blog www.micheleraucci.it