In politica il confine tra il serio e il comico a volte è davvero labile

pd marcianiseNon so se è del tutto casuale o c’è una precisa regia, sta di fatto che il Pd di Marcianise ha una capacità, più unica che rara, di farsi riprendere nel modo e momento meno opportuno dei passaggi politici più importanti e delicati per la città. Ci è cascato al momento della sfiducia a De Angelis, quando alcuni dei suoi esimi rappresentanti furono fotografati festanti con calici di spumantino in mano per la “liberazione” di una città, affossata da una classe politica, in larga parte poltraiola e doppiogiochista, stretta nella morsa di un’impasse amministrativa e sull’orlo di un dissesto finanziario. Cosa si stava festeggiando? Francamente non si è ancora capito. Altro momento cruciale, altra fotografia da inserire nei memorabilia della politica locale: giovedì sera, a termine della riunione in cui hanno dato la disponibilità alla candidatura a sindaco, Giuseppe Bucci, Enzo Foglia, Alessandro Tartaglione (in rigoroso ordine alfabetico per non orsetti del cuoreurtare la sensibilità dei contendenti o dei loro fan club), tutto l’establishment democratico ha la bella idea di suggellare la ritrovata unità e compattezza del partito dinanzi a Sua Maestà il Baccalà. Fin qui tutto ok. Dov’è allora che casca l’asino? Per completare l’amorevole quadretto familiare in stile Mulino Bianco, dal momento che non si è trattato di una sofisticata operazione di marketing politico-elettorale, mancavano Pinuccio Moretta e Enzo Foglia. Sarebbe stato più appropriato, inoltre, intitolare il selfie di gruppo “Cena speciale della presunta pace ritrovata” e non “Belli e brutti intervenite tutti”. Dulcis in fundo, ogni alleanza o riappacificazione a balena 1tavola si celebra con il calumet secondo Weltfish, antropologo americano. Nel 1965 egli scriveva: «di fianco all’arco e alle frecce, la pipa era una delle cose più importanti, simboli della tradizione di tutte le tribù indiane americane, e serviva per rilassarsi e in ogni cerimonia per onorare gli spiriti e avere commercio con loro. Tutte le testimonianze sottolineano come la pace, il commercio, il matrimonio e l’adozione fossero sanciti dall’ uso della pipa perché gli spiriti degli anziani ormai passati oltre arrivavano a rendere sacro qualsiasi patto”. Noi siamo certi che la prossima volta il Partito Democratico correrà ai ripari e che, per il bene di Marcianise, i leader e seguaci democratici non solo a chiacchiere ma anche nei fatti si caleranno a pieno nel ruolo tenerissimo degli “Orsetti del cuore”. Se questi del Pd sono dei veri mattacchioni, non scherzano nemmeno le altre adesione cinquestelleforze politiche. Qualche settimana fa, Massimo Golino, con una decisione insolita e apprezzabile in ambito politico, si è dimesso dalla carica di vice sindaco e assessore a Orta di Atella per lavorare al progetto della balena bianca. Non ce ne voglia il bravo e tenace avvocato e nemmeno i tanti appassionati alla gloriosa storia della Democrazia Cristiana, ma la balena bianca ci richiama istintivamente alla mente il cartone animato della balena Giuseppina che ha il potere di parlare, volare, ingigantirsi per far viaggiare il bambino di nome Choppy sul suo dorso, ma anche di rimpicciolirsi per entrare nel bicchiere o nella tasca del bambino stesso. Tuttavia, nessuno sa della sua esistenza perché tra gli esseri umani soltanto lui può vederla. Quest’ultimo è molto legato alla balena, che lo coinvolgerà in fantastiche avventure (dalle quali imparerà sempre nuovi insegnamenti per superare le sue paure, ma anche correggere i suoi difetti) e lo aiuterà ad affrontare le difficoltà della sua infanzia, come i rimproveri dei suoi genitori non troppo teneri con lui e le liti con la sorellina Rosy (molto dispettosa, ma a volte anche Choppy non è da meno nei suoi confronti). Chissà, se in egual modo la balena zinzibianca aiuterà Golino a crescere politicamente e ad affermarsi come massimo rappresentante di una resuscitata DC. In attesa, come è nostra consuetudine, auguriamo un “in bocca al lupo” a Golino e alla nascente forza politica con l’auspicio che arricchisca la politica con nuove idee e persone valide. Nel centrodestra, invece, il gioco si fa serio tra Mimì Zinzi e diversi suoi fedelissimi che scalpitano per ottenere la tanto agognata e meritata incoronazione a candidato sindaco. Riuscirà come sempre a trovare la quadratura del cerchio oppure assisteremo a fughe in avanti e a laceranti scissioni? Solo il tempo ci darà la risposta. Dei veri simpaticoni sono anche i movimentisti dei Cinquestelle, che dopo l’innovativa iniziativa del reclutamento di figure istituzionali attraverso la sottoscrizione di un modulo d’adesione, secondo diversi rumor, starebbero per lanciare un manifesto 4×4 al fine di aumentare gli aspiranti candidati alle cariche di consigliere, assessore, sindaco. È la volta buona? Staremo a vedere! In chiusura, a Capodrise più che il comico va in pd capodrisescena il tragicocomico: ieri mattina il segretario del Pd, Pietro Di Bernardo, lancia un interessante tweet “ Diccelo tu cosa non va nella Nostra Capodrise #PD #italiacoraggio #Il PD si farà promotore di ogni proposta.. , peccato che segue di poche settimane l’ennesimo impegno a lavorare al programma. Al momento, infatti, i democratici si son unicamente specializzati nel continuo attacco all’operato amministrativo di Crescente e CentroCittà, dando l’impressione di essere a totale digiuno di idee e progetti per la città. Caro segretario, quando dalle parole passerà ai fatti? Ci sta sicuramente la critica al lavoro degli avversari, ma sarebbe “cosa buona e giusta” far conoscere le proprie ricette ai problemi cittadini. Dall’altra parte, l’ex sindaco Crescente non perde occasione per di bernardo diccelo turipetere la stessa cantilena della buona amministrazione. Caro sindaco, non dubitiamo che avrà fatto cose buone, ma non ha sbagliato nulla? E’ mai possibile che tanti capodrisani non si siano mai accorti di vivere a Oxford o Cambridge? Boh, comunque a nostro modesto parere, un bilancio politico è sicuramente più credibile se contempla anche gli errori commessi. Mettiamo da parte , dunque, gli asti, i rancori, le autocelebrazioni e torniamo alla politica come luogo e strumento per parlare, confrontarsi e individuare soluzioni riguardo ai problemi della gente.