Essere o apparire?

civatiAvrei potuto abbandonarmi a diverse considerazioni seriose e profonde sulla distinzione tra ostentazione e sostanza, ma l’estate è per tutti momento di riposo, svago, abbandono delle fatiche e cose di ogni giorno per cui vi rifilo un aforisma piacevole di Igor Sikorsky, pioniere dell’aviazione russo naturalizzato statunitense   : “Secondo alcuni autorevoli testi di tecnica di aeronautica, il calabrone non può volare, a causa della forma e del peso del proprio corpo in rapporto alla superficie alare. Ma il calabrone non lo sa e perciò continua a volare”. Tutto nasce ( o almeno così si racconta ) da alcuni scienziati tedeschi e svizzeri che negli anni 30 del 900 , fecero dei calcoli ( senza però mai pubblicarli)  che dimostravano come , effettivamente i calabroni non dovrebbero essere in grado di volare. Successivamente, è stato dimostrato che questi studi contenevano una serie di errori e il calabrone può volare. A prescindere dalla nostra comprensione che il più delle volte è limitata, dunque, in Natura le leggi valgono sempre e se una cosa è possibile lo è perché ci sono condizioni adatte, non per effetto di scorciatoie o per chissà cosa. Non va così in politica- chiedo venia per l’accostamento poco felice- ove gli uomini hanno difficoltà a considerare i propri limiti,  le mutate condizioni o il vento sfavorevole perché prevale il loro insaziabile desiderio di apparire, affermarsi, dare prova delle loro capacità o determinare certe scelte. Ne sa qualcosa Nicky Vendola, che ha fatto la storia della sinistra italiana ed oggi ha difficoltà a metabolizzare la fine del suo ciclo politico o Pippo Civati che fuoriesce dal Pd , lancia in pompa magna un nuovo soggetto politico sulla scia di Podemos in Spagna e poi si dà per disperso. Non va diversamente a livello regionale, dove gli oppositori del neo governatore, insediatosi poco più di un mese fa , si strappano ogni giorno vesti e capelli su giornali e televisioni per imputargli responsabilità, ritardi o mal gestione delle risorse europee e dei 180 milioni strutturali per il riparto nazionale della Antonio-De-Angelissanità. Chi invece ha sciupato una ghiotta occasione di sana visibilità è il sindaco di Marcianise, Antonio De Angelis : comprendiamo le difficoltà di bilancio, ma poche migliaia di euro per organizzare una rassegna cinematografica e qualche spettacolino musicale, avrebbero fatto la felicità di chi resta in città ed anche la sua per il meritato ritorno d’immagine. Evidentemente il sindaco, per tutto quello che sta passando dai primi giorni del suo insediamento ( dimissioni a gogò di assessori , continue liti e abbracci mortali nella sua maggioranza , problemi di bilancio cui non si riesce a venirne a capo e chi più ne ha più ne metta)  ha sviluppato un’attrazione morbosa per le cattive notizie. C’è poi chi, un po’come l’asino in mezzo ai suoni, viene OLIVIERO E RAUCCIa trovarsi al centro del chiacchiericcio e del dibattito politico: è il caso del Pd di Marcianise, letteralmente frastornato e a tratti preoccupato per i tanti e imprevisti arrivi di grossa stazza ( si racconta addirittura che il segretario, Angelo Raucci, abbia organizzato una colletta perché le poltrone già son tutte occupate e quelle poche sedie di plastica ancora disponibili nella sede di Via Santoro non riuscirebbero a reggerne il peso) mentre perdurano le guerre all’interno e all’esterno del partito. Proprio nei giorni in cui , infatti, downloadsta per concretizzarsi un altro importante acquisto ( dobbiamo dargli atto il meno pesante tra i rinforzi) , il consigliere comunale Giovan Battista Valentino, fino a poco tempo fa zinziano e ora vicino alle posizioni del neo presidente della commissione regionale Ambiente, Gennaro Oliviero, il vice segretario del partito Raffaele Guerriero, critica il partito ed elogia i Cinquestelle: “Mi complimento con il M5S per gli articoli e i servizi fotografici-scrive in chiusura di un suo intervento su un social network- che hanno evidenziato ciò che è sotto gli occhi di tutti: “il degrado assoluto”.

Sono scettico nei confronti del mio partito, il partito democratico, non condivido nè l’atteggiamento nè il temperamento.guerriero
Le critiche, le chiacchiere e i manifesti li lascerei fare agli altri; credo fermamente che noi siamo un’altra cosa, per peso e competenza, quindi è doveroso da parte nostra comportarci da primo partito della città”. In considerazione del trend positivo, consigliamo al Pd di aumentare la litigiosità interna così avremo un duplice effetto positivo: il partito incrementerà gli iscritti e via Santoro riacquisterà la vitalità persa in seguito ad alcune affrettate e inopportune scelte amministrative del passato. C’è, infine, chi ha difficoltà a fare coming out, a farsi vedere e  a giocare il suo ruolo. Ci riferiamo ai tanti compagni di avventura del nostro Don Chisciotte capodrisano, Giuseppe pietro di bernardoGlorioso, al passionario Giovanni Capobianco e a tanti puri e casti della sinistra radicale, che fuori dal recinto del pollaio assistono ai quotidiani combattimenti tra i galli  di centro-centrodestra per dominare gli altri del gruppo, mentre il Pd appollaiato sull’albero osserva dall’alto e attende il momento giusto per affiancare l’uno o l’altro.

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