Intervista senza filtro con Dario Abbate

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1.     Lei ha sempre fatto della sua fedele e costante militanza, il cavallo di battaglia durante la vicenda delle primarie e fin qua ci stiamo. Ma un militante, almeno per quanto io ne sappia, nel momento in cui perde in una contrapposizione interna al partito, non si allinea alla decisione assunta da chi ha mandato e potere dagli organismi regionali e nazionali? Nel suo caso, poi, non c’è il rischio di perdere “Felippo e ‘o panaro”, ossia oltre al simbolo del Pd in campagna elettorale, anche la sua storica adesione al partito per espulsione? Diciamocela tutta: nel suo atteggiamento ha prevalso più la lotta per la democrazia e la libertà o una sindrome di “candidite” acuta?

Di fronte all’arroganza, alla prepotenza, al sopruso  e all’atteggiamento antidemocratico posto in essere dal commissario provinciale del PD, ho accolto la richiesta di tanti amici, molti dei quali iscritti al PD, di non chinare la testa e di condurre una battaglia, innanzitutto,  contro un atto illegale, un atto di prevaricazione contro le regole. Non è prevalsa alcuna ambizione personale, anzi considero la mia scelta un sacrificio innanzitutto sul piano personale e professionale, prima che politico. Profonderò ogni sforzo per impedire ad un usurpatore che viene da Milano di colonizzare la nostra Città ed i suoi cittadini, assecondando meri interessi di poteri che a tutt’oggi considero occulti. Qualcuno ha messo gli occhi sulla Città di Marcianise ed intende appropriarsene. Ma la mia squadra ed i cittadini lo impediranno. Di questo sono certo.

 

  1. Dissidenti Pd, zinziani, parte degli ex vendoliani, forze ex alleate di de Angelis quali “Ora” di Antonio Tartaglione e “Sci” di Belfiore, non le sembra di aver creato un’insalata mista più che una coalizione coesa e compatta attorno un progetto comune?

In realtà ho l’obbligo di ringraziare le persone che Lei ha citato le quali, pur provenendo da esperienze politiche diverse e senza rinnegare i loro valori, hanno sposato senza indugi la mia causa, hanno deciso di sostenere quella che definiamo una battaglia per la libertà e la democrazia, senza nulla chiedere, senza compromessi o accordi di potere. Il collante di questo esperimento sarà rappresentato dalla  coerenza, dalla competenza  e dall’onestà di ciascuno dei protagonisti della stagione di trasformazione che proponiamo ai cittadini. Affidando a me il compito di coordinare e di guidare questo progetto ambizioso, i miei alleati hanno già dato prova della loro lealtà, della loro serietà e  della disponibilità, qualità che serviranno senz’altro a dare finalmente un governo stabile alla Città, un governo che duri 5 anni e, perché no, anche dieci. La politica di questa Città deve ritrovare se stessa e tornare ad essere protagonista dei processi di trasformazione, come avvenuto, a fasi alterne, nella nostra storia. Mi permetta di ricordare che siamo l’unica grande Città della provincia di Caserta che non ha mai visto un suo amministratore arrestato o coinvolto in vicende giudiziarie che riguardassero l’esercizio della cosa pubblica.

 

  1. Che idea ha della Marcianise di oggi e come la immagina domani?

Marcianise deve recuperare orgoglio ed identità. Una Città normale, nella quale le strade siano pulite, percorribili e sicure. Siamo diventati la “capitale” economica della provincia di Caserta, dopo un processo di riconversione che, negli anni, ha consentito di dimenticare l’esperienza della grande industria ormai in crisi e di accogliere i grandi poli attrattori del commercio. Con noi Marcianise diventerà la “capitale” della cultura, la città dello sport e delle eccellenze, luogo dove donne e bambini potranno vivere indisturbati  il loro tempo libero nei tanti spazi all’aperto purtroppo abbandonati senza alibi. Recupereremo le periferie dimenticate e, soprattutto, il nostro centro storico che diventerà centro commerciale naturale e motore pulsante della Città. Esperienze come la  “Estate di San Martino” saranno incentivate e moltiplicate. Diventeremo sede di un Polo Fieristico Permanente e, questo il mio sogno nascosto, sede della cittadella giudiziaria e, quindi, del Tribunale della provincia di Caserta, magari in una delle tante strutture abbandonate a se stesse. Lavoreremo per completare l’Ospedale di Marcianise con l’apertura di nuovi reparti. Proprio stamattina un primario del nostro nosocomio mi raccontava che, con poche risorse, sarà possibile attivare un reparto oncologico per le migliaia di persone affette da tumori che sono costrette a recarsi quotidianamente altrove per sottoporsi ai trattamenti chemioterapici. Piccoli passi, ma importanti e, mi permetta una piccola polemica, non demagogia.     

 

  1. Per la squadra di governo ha qualcosa in mente?

Si! Ho già chiara la composizione della mia squadra che non sarà composta da un sindaco e sei assessori, ma da sette sindaci, ognuno con pari responsabilità e dignità. Mi piace sottolineare che, in una squadra vincente, non conta solo il lavoro dei singoli, ma lo spirito collegiale con il quale si affrontano le questioni e si risolvono i problemi. Conduciamo una campagna elettorale con lo slogan “insieme possiamo”; il valore che è insito in questa affermazione sarà il metodo della nostra azione di governo. La teoria dell’uomo solo al comando, chiuso nel suo fortino inviolabile, non appartiene alla mia cultura democratica.

Non farò nomi, ma gli altri “sindaci” saranno sicuramente scelti tra politici di comprovata esperienza amministrativa con un’unica eccezione: ho già chiesto per ben due volte al commissario Reppucci di continuare a dare il suo contributo alla nostra Città. Non lo conoscevo. Ma nei colloqui che ho avuto con lui ne ho apprezzato la serietà, la competenza, la passione per quello che fa, ma, soprattutto,  il senso di attaccamento verso la nostra comunità, come se ci fosse nato. Spero di riuscire a convincerlo.