La politica per servire il popolo

1Stamani lancio un fugace sguardo fuori la finestra della mia casa paterna e resto incantato dalla tenue foschia mattutina che avvolge quasi interamente i platani seminudi, lasciando a malapena intravedere ai loro piedi, le tante foglie di colore giallastro o di un rosso così intenso da sfiorare il marrone. L’imprevista ma saporita contemplazione della natura scatena un turbinio infuocato di malinconia e nostalgia che, in un battir baleno, dalla pancia arriva al cervello e confonde. Ho la necessità impellente di trovare qualcuno o qualcosa che s’accompagni al mio stato d’animo per darvi sollievo. Consulto su internet i diversi esponenti del decadentismo e la mia attenzione si posa Loius Dumur, poeta e romanziere francese 2ma anche uomo di vivace e saporoso umorismo. Dopo aver letto che il suo libro più forte fu Pauline ou la liberté de l’amour (1896), studio di un’anima femminile oppressa dalle costrizioni famigliari e sociali, do una sbirciatina alle sue citazioni o aforismi. Una in particolare mi intriga tanto, “La politica è l’arte di servirsi degli uomini facendo loro intendere di servirli”, e istintivamente mi richiama alla mente alcuni degli ultimi provvedimenti popolari del premier: bonus di 500 euro ai diciottenni e 80 euro in più nella busta paga delle forze armate. Ci ragiono un pochino sopra e riesco a capire le ragioni di questo insolito accostamento: Renzi conoscerà sicuramente Dumur e il senso delle sue parole, perciò pur di non dare il minimo sospetto che si serva del popolo, mette qualche soldino in più nelle tasche degli italiani per dimostrare concretamente di tenere a cuore le esigenze della sua gente. Solo i soliti gufi o malpensanti, dunque, possono pensare che il premier, per paura di un ballottaggio coi Cinquestelle alle prossime elezioni politiche, l’abbia fatto per accaparrarsi il voto dei diciottenni in larga parte vicini al M5S o delle forze armate tradizionalmente vicine al 3centrodestra. E a questo punto mi torna anche il perché, oggi tacciono quei tanti compagni che gridavano e si stracciavano le vesti difronte alle regalie di Berlusconi che boccia come “mance disgustose” questi bonus. Naturalmente la mia è solo una congettura, perché non so se effettivamente Renzi nel momento in cui è andato in soccorso di questi strati della popolazione, ha pensato a Dumur. Tornando al concreto, invece, apprezzo l’impegno disinteressato del mio premier, ma avrei destinato questi soldi alle famiglie per l’acquisto dei libri scolastici poiché conosco diverse studenti che, a tre mesi dall’inizio delle attività didattiche, per difficoltà economiche non hanno ancora diversi testi o son costretti a ricorrere alle fotocopie. Ben consapevole che ognuno ha le sue legittime priorità, son certo che Renzi continuerà a servire il popolo senza alcuna gratificazione da parte della sua gente (ottocentomila sono i tesserati della segreteria di Pierluigi Bersani nel 2012, 366mila è il numero di tesserati che fa riferimento al 2014, primo anno con Matteo Renzi alla guida del Pd). Ma tu Renzi non fermarti! Come ben sai “L’ingratitudine degli uomini è più grande della misericordia di Dio”, insisti, persisti e vinci! Chissà se anche i nostri politici locali si preparano alle prossime consultazioni amministrative con lo stesso fattivo buonismo di Renzi o son mossi da uno spirito diverso. 4Dal momento che non faccio, non mi spetta, né gradisco il ruolo del sentenziatore avvezzo ai facili e gratuiti giudizi, mi limiterò come sempre a fare una panoramica generale della situazione politica attuale, rallegrata da qualche pennellata di colore e sarete voi a trarre le dovute conclusioni. Nel centrosinistra sono in atto prove di alleanza tra il Pd di Angelo Raucci, Centro Democratico di Pino Riccio, l’Udc di Pietro De Martino, l’ambientalista Maria Teresa Belardo per i Verdi e Mario Bernardi per Scelta Civica, a cui potrebbero aggiungersi il gruppo dell’ex sindaco Antonio Tartaglione, gli ex Fratelli d’Italia capeggiati da Gerardo Trombetta, e l’aggregazione civica “CambiAmo Marcianise” che alle scorse elezioni sosteneva Ciro Foglia. Diversi e variegati ingredienti per un panettone di Natale consistente, squisito e facilmente digeribile o al contrario floscio, di cattivo gusto e indigesto per i cittadini? Staremo a vedere! Sicuramente molto dipenderà dal confronto politico all’interno del Pd, il partito più radicato e forte della probabile coalizione e che, salvo imprevisti dell’ultim’ora sempre in agguato, dovrebbe 5esprimere il candidato sindaco. Ebbene, dopo Alessandro Tartaglione e Giuseppe Bucci, domani sera (giovedì 3 dicembre) in una riunione di partito dovrebbe ufficializzare la sua discesa in campo anche l’avvocato ed ex assessore al bilancio nella seconda giunta Fecondo, Enzo Foglia. Con i fecondiani che stanno a guardare perché hanno esaurito le cartucce con la scorsa competizione, ma propensi ad una soluzione esterna, la palla passerebbe agli abbatiani. E’ doveroso il condizionale perché rischiamo di fare i conti senza il terzo oste, visto che da alcuni mesi nel Pd c’è una new entry: l’area di Oliviero, rappresentata da Pinuccio Moretta che potrebbe buttarsi nella mischia. Per fare chiarezza abbiamo allora domandato a Moretta che ruolo avrà il suo gruppo nella competizione interna al Partito Democratico.”Siamo impegnati a risolvere i problemi della città piuttosto che a presentare altri candidati- spiega Moretta- e lavoriamo per trovare un candidato unico, competente e con capacità tali, che consentano a Marcianise di recuperare il tempo perduto e di far fronte ai tanti disagi e disservizi provocati dalle ultime amministrazioni comunali. Se riusciamo a compattarci intorno ad una sola personalità entro gennaio, ben venga –conclude Moretta- perché inizieremo a impegnarci seriamente e concretamente sulle idee e i progetti per 6la città, altrimenti in presenza di più candidati e sempre tenendo conto delle valutazioni e decisioni dei nostri partner di coalizione, saranno necessarie le primarie”. A questo punto per il futuro della coalizione, c’è solo da attendere se il Pd ritroverà la pax interna oppure si andrà ad una resa dei conti, che nel caso in cui dovesse lasciare morti e feriti sul terreno, renderà necessaria l’investitura di un Cincinnato per non lasciarsi sfuggire la vittoria a portata di mano. Nel centrodestra, invece, pronto ad approfittare delle divisioni nel Pd, circolano i soliti nomi della dottoressa Maria Luigia Iodice e dello pneumologo, Pasquale Salzillo, mentre l’omonimo ex consigliere comunale e provinciale Pasquale Salzillo, per la fedeltà storica alla famiglia Zinzi, la coerenza politica e consenso personale, ritiene di avere tutte la carte in regola per giocarsi la partita. I Cinquestelle dal canto loro, col buon successo di pubblico al weekend di arte, cultura, musica e politica, tenutosi sabato scorso al Monte dei Pegni, compiono un ulteriore passo in avanti sul piano dell’iniziativa politica, ma trovare un candidato sindaco fuori dallo stretto giro dei militanti resta un serio e continuo grattacapo. Chiudiamo con una novità nello scenario politico locale: rispunta la voglia di centro e fervono i preparativi per la costituzione del terzo polo. Chi più di ogni altro spinge per il ritorno della balena bianca a Marcianise è Massimo Golino, avvocato candidato alle ultime regionali con Vincenzo De Luca, che potrebbe avere come compagni di viaggio sia Antonio Tartaglione che Gerardo Trombetta, nel caso in cui non riescano a convolare a nozze col centrosinistra, poiché permangono alcune distanze politiche e differenze di vedute.
Dulcis in fundo: la sorpresa Capodrise. Ebbene si, dopo che se le son date di santa ragione, Centrocittà e il Pd 7iniziano a parlare dei problemi della gente e sembra schiarirsi anche il quadro politico: il partito democratico di Pietro Di Bernardo incontra il movimento civico di Anthony Acconcia e strizza l’occhio a Sel di Giuseppe Glorioso, i Collela si tirano fuori dai giochi, Liquori e Crescente in pompa magna riuniscono gli stati generali di Centrocittà. Tutto questo vuol dire che avremo due sole coalizioni e una di queste sarà nuovamente guidata da Crescente? E dunque tra Fattopace e Liquori, parafrasando il grande Troisi, “Credevo fosse amore e invece era un calesse”? Allo stato attuale questa è la realtà ma, come ben sappiamo, spesso la realtà sottintende un’altra realtà.